Il testo affronta il tema della memoria con un approccio finora poco esplorato nella letteratura pedagogica. Il costrutto non è semplicemente una fra le funzioni cognitive messe a disposizione dell'uomo dalla natura, ma un importante strumento mediante il quale individui e comunità possono progettare il loro futuro attraverso originali traiettorie. Da questa particolare prospettiva, la memoria è dinamica prima che statica, prospettica prima che retrospettiva, collettiva prima che individuale. Una bussola sociale e autobiografica, al contempo, attraverso la quale scegliere una direzione precisa fra numerose alternative. È possibile educare alla memoria individuale e collettiva riconfigurando le narrazioni delle esperienze passate come potenti dispositivi di riconoscimento, posizionamento e orientamento del Sé e delle comunità? Nel momento in cui le narrazioni del passato risultassero ancora "in cicatrizzazione", perché collegate ad esperienze spaesanti che hanno disorientato l'esistenza di individui e comunità, come è possibile lavorare sugli snodi della memoria per renderli sostenibili aumentandone i gradi di libertà progettuale? Sono queste alcune fra le molte domande alle quali il testo offre originali risposte. Argomenti che interessano studenti universitari e pedagogisti che operano nelle comunità sociali.

La memoria come categoria pedagogica

Romeo F
2014-01-01

Abstract

Il testo affronta il tema della memoria con un approccio finora poco esplorato nella letteratura pedagogica. Il costrutto non è semplicemente una fra le funzioni cognitive messe a disposizione dell'uomo dalla natura, ma un importante strumento mediante il quale individui e comunità possono progettare il loro futuro attraverso originali traiettorie. Da questa particolare prospettiva, la memoria è dinamica prima che statica, prospettica prima che retrospettiva, collettiva prima che individuale. Una bussola sociale e autobiografica, al contempo, attraverso la quale scegliere una direzione precisa fra numerose alternative. È possibile educare alla memoria individuale e collettiva riconfigurando le narrazioni delle esperienze passate come potenti dispositivi di riconoscimento, posizionamento e orientamento del Sé e delle comunità? Nel momento in cui le narrazioni del passato risultassero ancora "in cicatrizzazione", perché collegate ad esperienze spaesanti che hanno disorientato l'esistenza di individui e comunità, come è possibile lavorare sugli snodi della memoria per renderli sostenibili aumentandone i gradi di libertà progettuale? Sono queste alcune fra le molte domande alle quali il testo offre originali risposte. Argomenti che interessano studenti universitari e pedagogisti che operano nelle comunità sociali.
2014
978-88-67351-68-8
memoria
narrazione
dispositivo pedagogico
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12607/10222
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