Dalla fine degli anni Ottanta del Novecento Comuni, Province e Regioni hanno conosciuto importanti cambiamenti nelle funzioni di governance territoriale; un percorso non privo di limiti e contraddizioni, fortemente condizionato dagli impegni assunti dall’Italia con l’adesione al trattato di Maastricht e l’introduzione dell’Euro. In queste circostanze, le autonomie locali hanno rimodulato le forme di sostegno ai processi di sviluppo economico, conseguendo risultati alterni anche a causa delle incertezze del complessivo processo di riforma del modello istituzionale e, soprattutto negli ultimi anni, dei crescenti vincoli e limiti finanziari. Il volume analizza le principali caratteristiche di questo percorso in una chiave sistemica e di medio-lungo periodo. Attraverso l’analisi dei mutamenti attraversati negli ultimi anni nel rapporto tra finanza nazionale e autonomie locali, sono evidenziate le caratteristiche quantitative assunte dalle politiche di investimento degli enti pubblici locali nell'ultimo ventennio, a partire dai mutamenti registrati dopo l’ingresso nel sistema di Maastricht e la nascita del Patto di stabilità interno. Mutamenti che hanno contribuito a definire la struttura dell’economia italiana e il ciclo degli investimenti pubblici. Emerge in questo modo come il passaggio dell'Italia dal sistema economico caratteristico della "prima Repubblica" al nuovo modello di Maastricht sia stato basato su una molteplicità di fattori di carattere interno e internazionale, all’interno dei quali deve essere approfondito il collegamento tra sviluppo economico, riforme istituzionali e vincolo esterno. La ricerca è basata sull'analisi dei principali indicatori di Bilancio degli enti territoriali dai primi anni Novanta a oggi e sullo studio degli effetti delle politiche di raccordo e delle diverse scelte finanziarie poste in essere dal governo nazionale nel periodo compreso tra l'ingresso nel sistema di Maastricht e la più recente crisi economica. In questo contesto è analizzato il caso studio della Provincia di Roma, i cui Bilanci e documenti di programmazione economica hanno consentito di approfondire i mutamenti conosciuti nelle strategie di bilancio dell’ente. Obiettivo finale del volume è presentare la complessità del rapporto tra autonomie locali e sviluppo economico, all’interno del quale è possibile ricercare una ulteriore, possibile, chiave interpretativa dei mutamenti attraversati dal sistema economico italiano negli ultimi decenni. La cosiddetta "transizione italiana" appare in questo modo sempre meno come un "ponte" tra un vecchio e nuovo modello (i cui esiti e approdi non sembrano affatto definiti, sia sotto il profilo istituzionale che economico) e sempre più come una fase oramai ventennale della storia economica italiana che come tale deve essere studiata, a partire dalle inferenze tra quadro interno e i mutamenti del contesto globale.
Da Maastricht a Roma. Autonomie e sviluppo locale negli anni dell'Unione monetaria: la Provincia di Roma
Palermo S
2012-01-01
Abstract
Dalla fine degli anni Ottanta del Novecento Comuni, Province e Regioni hanno conosciuto importanti cambiamenti nelle funzioni di governance territoriale; un percorso non privo di limiti e contraddizioni, fortemente condizionato dagli impegni assunti dall’Italia con l’adesione al trattato di Maastricht e l’introduzione dell’Euro. In queste circostanze, le autonomie locali hanno rimodulato le forme di sostegno ai processi di sviluppo economico, conseguendo risultati alterni anche a causa delle incertezze del complessivo processo di riforma del modello istituzionale e, soprattutto negli ultimi anni, dei crescenti vincoli e limiti finanziari. Il volume analizza le principali caratteristiche di questo percorso in una chiave sistemica e di medio-lungo periodo. Attraverso l’analisi dei mutamenti attraversati negli ultimi anni nel rapporto tra finanza nazionale e autonomie locali, sono evidenziate le caratteristiche quantitative assunte dalle politiche di investimento degli enti pubblici locali nell'ultimo ventennio, a partire dai mutamenti registrati dopo l’ingresso nel sistema di Maastricht e la nascita del Patto di stabilità interno. Mutamenti che hanno contribuito a definire la struttura dell’economia italiana e il ciclo degli investimenti pubblici. Emerge in questo modo come il passaggio dell'Italia dal sistema economico caratteristico della "prima Repubblica" al nuovo modello di Maastricht sia stato basato su una molteplicità di fattori di carattere interno e internazionale, all’interno dei quali deve essere approfondito il collegamento tra sviluppo economico, riforme istituzionali e vincolo esterno. La ricerca è basata sull'analisi dei principali indicatori di Bilancio degli enti territoriali dai primi anni Novanta a oggi e sullo studio degli effetti delle politiche di raccordo e delle diverse scelte finanziarie poste in essere dal governo nazionale nel periodo compreso tra l'ingresso nel sistema di Maastricht e la più recente crisi economica. In questo contesto è analizzato il caso studio della Provincia di Roma, i cui Bilanci e documenti di programmazione economica hanno consentito di approfondire i mutamenti conosciuti nelle strategie di bilancio dell’ente. Obiettivo finale del volume è presentare la complessità del rapporto tra autonomie locali e sviluppo economico, all’interno del quale è possibile ricercare una ulteriore, possibile, chiave interpretativa dei mutamenti attraversati dal sistema economico italiano negli ultimi decenni. La cosiddetta "transizione italiana" appare in questo modo sempre meno come un "ponte" tra un vecchio e nuovo modello (i cui esiti e approdi non sembrano affatto definiti, sia sotto il profilo istituzionale che economico) e sempre più come una fase oramai ventennale della storia economica italiana che come tale deve essere studiata, a partire dalle inferenze tra quadro interno e i mutamenti del contesto globale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
