Scoperta e approfondita soltanto sul finire del Novecento, poiché per gran parte del secolo scorso la riflessione scientifica si è polarizzata sulla dimensione cognitiva e metacognitiva della persona, la dimensione emotivo-affettiva della persona, e di conseguenza quella socio-relazionale, ultimamente è stata messa fortemente sotto attacco da una congiuntura di traumi massivi e relazionali fra i quali la pandemia ha rappresentato lo spartiacque più impervio soprattutto riguardo l’evoluzione esistenziale e il progetto di vita di adolescenti e giovani. A distanza di anni dall’inizio del Covid-19 e, più in generale, a causa di una crisi multilivello (sociale, educativo-genitoriale, ambientale, bellica, ecc.) fronteggiata il più delle volte da soli e senza strumenti utili a intraprendere un reale percorso di resilienza assistito, le ricerche nazionali e internazionali hanno evidenziato come siano ancora osservabili in molti minori e nei giovani fragili alcune reazioni disfunzionali come l’aumento di stati ansiogeni e di modalità relazionali compassionevoli piuttosto che empatiche, ma comunque adattive al complicato quadro appena descritto. L’ampio e precoce utilizzo dei social network e di altri device assieme ad una cultura familiare che sembra preferire un baliatico tecnologico ad un orientamento educativo adeguato, pone indubbiamente gli adolescenti dinanzi a nuovi rischi rappresentati, ad esempio, dall’internet addiction e dall’isolamento sociale prolungato che fanno perdere il pieno contatto con la propria intelligenza emotiva e, quindi, con l’importanza di “riconoscere, nominare e governare” le emozioni. In questo contributo, sulla scorta delle evidenze emerse nell’incontro con preadolescenti e adolescenti prima e dopo la pandemia e grazie ai risultati ottenuti da un’esperienza di formazione-ricerca condotta con gli/le studenti/esse dei CdL in SFP durante l’A.A. 2021-2022 e centrata sulla metodologia autobiografico-narrativa grazie alla rivisitazione di fiabe mediante l’uso di tool digitali, si vuole descrivere un percorso didattico-educativo che guardi oltre l’attuale tramonto simbolico dell’empatia promuovendo l’interazione tra pari, le pratiche narrative e riflessive feconde, il riconoscimento delle differenze e l’abbattimento degli stereotipi in un’ottica inclusiva.

Tramonto dell'empatia, tool e fiabe digitali nello scenario post-moderno e post-pandemico

F. P. Romeo;A. Barca;
2024-01-01

Abstract

Scoperta e approfondita soltanto sul finire del Novecento, poiché per gran parte del secolo scorso la riflessione scientifica si è polarizzata sulla dimensione cognitiva e metacognitiva della persona, la dimensione emotivo-affettiva della persona, e di conseguenza quella socio-relazionale, ultimamente è stata messa fortemente sotto attacco da una congiuntura di traumi massivi e relazionali fra i quali la pandemia ha rappresentato lo spartiacque più impervio soprattutto riguardo l’evoluzione esistenziale e il progetto di vita di adolescenti e giovani. A distanza di anni dall’inizio del Covid-19 e, più in generale, a causa di una crisi multilivello (sociale, educativo-genitoriale, ambientale, bellica, ecc.) fronteggiata il più delle volte da soli e senza strumenti utili a intraprendere un reale percorso di resilienza assistito, le ricerche nazionali e internazionali hanno evidenziato come siano ancora osservabili in molti minori e nei giovani fragili alcune reazioni disfunzionali come l’aumento di stati ansiogeni e di modalità relazionali compassionevoli piuttosto che empatiche, ma comunque adattive al complicato quadro appena descritto. L’ampio e precoce utilizzo dei social network e di altri device assieme ad una cultura familiare che sembra preferire un baliatico tecnologico ad un orientamento educativo adeguato, pone indubbiamente gli adolescenti dinanzi a nuovi rischi rappresentati, ad esempio, dall’internet addiction e dall’isolamento sociale prolungato che fanno perdere il pieno contatto con la propria intelligenza emotiva e, quindi, con l’importanza di “riconoscere, nominare e governare” le emozioni. In questo contributo, sulla scorta delle evidenze emerse nell’incontro con preadolescenti e adolescenti prima e dopo la pandemia e grazie ai risultati ottenuti da un’esperienza di formazione-ricerca condotta con gli/le studenti/esse dei CdL in SFP durante l’A.A. 2021-2022 e centrata sulla metodologia autobiografico-narrativa grazie alla rivisitazione di fiabe mediante l’uso di tool digitali, si vuole descrivere un percorso didattico-educativo che guardi oltre l’attuale tramonto simbolico dell’empatia promuovendo l’interazione tra pari, le pratiche narrative e riflessive feconde, il riconoscimento delle differenze e l’abbattimento degli stereotipi in un’ottica inclusiva.
2024
978-88-6022-495-8
Dimensione emotiva-affettiva e relazionale - formazione-ricerca - metodologia autobiografica - pratica narrativa digitale - tool digitali
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12607/16241
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