L’idea di “confine” evoca il concetto del “limite” di uno spazio, spesso invalicabile, ignoto che rinvia ad una sensazione di allontanamento. Ribaltando il punto di vista della riflessione, la stessa idea rimanda anche ad un’immagine di vicinanza, di ricerca e di conoscenza. I confini dunque deli-mitano, isolano, segregano oppure, nell’ambivalenza di significato appena descritta, stimolano la curiosità, avvicinano e inducono ad una riflessione continua. Le pagine di questa pubblicazione di Angela Vivona ripercorrono le tematiche legate all’educazione e all’istruzione dei minori negli istituti penitenziari senza mai abbandonare l’idea di considerare il carcere, non solo come lo spazio fisico di “esecuzione della pena” ma soprattutto come il luogo in cui osservare le persone che vivono in uno stato di privazione di libertà, coglierne i comportamenti e gli eventuali e progressivi miglioramenti.
Tecnologie del sapere. Apprendimento nei “luoghi di confine”
Angelina Vivona
2022-01-01
Abstract
L’idea di “confine” evoca il concetto del “limite” di uno spazio, spesso invalicabile, ignoto che rinvia ad una sensazione di allontanamento. Ribaltando il punto di vista della riflessione, la stessa idea rimanda anche ad un’immagine di vicinanza, di ricerca e di conoscenza. I confini dunque deli-mitano, isolano, segregano oppure, nell’ambivalenza di significato appena descritta, stimolano la curiosità, avvicinano e inducono ad una riflessione continua. Le pagine di questa pubblicazione di Angela Vivona ripercorrono le tematiche legate all’educazione e all’istruzione dei minori negli istituti penitenziari senza mai abbandonare l’idea di considerare il carcere, non solo come lo spazio fisico di “esecuzione della pena” ma soprattutto come il luogo in cui osservare le persone che vivono in uno stato di privazione di libertà, coglierne i comportamenti e gli eventuali e progressivi miglioramenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.