“Che tempo che faceva” è la domanda che docenti e studenti di Scienze storiche di Messina si sono posti all’inizio del corso di lezioni e incontri dell’insegnamento di Storia dell’Europa moderna. Ne è scaturito un libro sulla storia ambientale, con una particolare attenzione alle conoscenze scientifiche degli andamenti climatici negli ultimi mille anni. La decisione di “scrivere un libro” deriva dal sentirsi inappagati dallo stato della discussione in merito alla storia ambientale, nell’ambito della ricerca italiana. Allo stesso tempo il reperimento e la lettura dei lavori della storiografia nazionale ha mostrato la possibilità, visti i grandi vuoti di conoscenze, di contribuire, seppur modestamente, al dibattito scientifico e metodologico nell’ambito della disciplina storica. Peraltro, ciò che è già noto a livello internazionale — quanto a storia del clima— non sembra ancora adeguato a dar compiuta cognizione di causa per quanto riguarda la regione mediterranea. Quindi una grande attenzione è stata dedicata agli studi che vertono su quest’area, alla ricerca di tasselli scientifici che tendenzialmente aiutino ad andar oltre il già conosciuto, e possibilmente, di aggiungerne qualcuno. Questo libro, nel suo formarsi, ha avuto due contributi importanti: Elina Gugliuzzo ha operato un’ariosa messa a punto dello stato dell’arte rispetto aWorld History, Big History e Environmental History; Rosario Moscheo ha approfondito l’indagine, accuratissima, su un grande rappresentante della scienza rinascimentale, il matematico Francesco Maurolico. Progressivamente è andato emergendo un approccio “glocale”, per la necessità di sostanziare “localmente” le ricche e preziose indicazioni, spesso però di taglio “globale”, date da studiosi e ricercatori di diversa provenienza disciplinare. D’altronde la storia ambientale non può procedere che così, mettendo a profitto ciò che viene offerto dalla ricerca, nei campi che vanno dalla geografia alla climatologia, dall’economia all’antropologia. Al ricombinare quello che gli studiosi sanno, ognuno nel proprio campo disciplinare, vanno aggiunti però nuovi elementi di conoscenza, che magari si possano desumere da ambiti spaziali più circoscritti ma allo stesso tempo con elementi di comparabilità. Da questo ha origine il tentativo di guardare alla storia del clima dalla “finestra” dello Stretto di Messina, luogo significativo dell’ambiente mediterraneo. Una forte cura è stata messa nel reperimento non solo della letteratura ambientale esistente su quest’area, ma anche delle fonti primarie, che possano dare originalità a future ricerche.

Lezioni di Storia ambientale. Con vista sullo Stretto di Messina

GUGLIUZZO C;
2013-01-01

Abstract

“Che tempo che faceva” è la domanda che docenti e studenti di Scienze storiche di Messina si sono posti all’inizio del corso di lezioni e incontri dell’insegnamento di Storia dell’Europa moderna. Ne è scaturito un libro sulla storia ambientale, con una particolare attenzione alle conoscenze scientifiche degli andamenti climatici negli ultimi mille anni. La decisione di “scrivere un libro” deriva dal sentirsi inappagati dallo stato della discussione in merito alla storia ambientale, nell’ambito della ricerca italiana. Allo stesso tempo il reperimento e la lettura dei lavori della storiografia nazionale ha mostrato la possibilità, visti i grandi vuoti di conoscenze, di contribuire, seppur modestamente, al dibattito scientifico e metodologico nell’ambito della disciplina storica. Peraltro, ciò che è già noto a livello internazionale — quanto a storia del clima— non sembra ancora adeguato a dar compiuta cognizione di causa per quanto riguarda la regione mediterranea. Quindi una grande attenzione è stata dedicata agli studi che vertono su quest’area, alla ricerca di tasselli scientifici che tendenzialmente aiutino ad andar oltre il già conosciuto, e possibilmente, di aggiungerne qualcuno. Questo libro, nel suo formarsi, ha avuto due contributi importanti: Elina Gugliuzzo ha operato un’ariosa messa a punto dello stato dell’arte rispetto aWorld History, Big History e Environmental History; Rosario Moscheo ha approfondito l’indagine, accuratissima, su un grande rappresentante della scienza rinascimentale, il matematico Francesco Maurolico. Progressivamente è andato emergendo un approccio “glocale”, per la necessità di sostanziare “localmente” le ricche e preziose indicazioni, spesso però di taglio “globale”, date da studiosi e ricercatori di diversa provenienza disciplinare. D’altronde la storia ambientale non può procedere che così, mettendo a profitto ciò che viene offerto dalla ricerca, nei campi che vanno dalla geografia alla climatologia, dall’economia all’antropologia. Al ricombinare quello che gli studiosi sanno, ognuno nel proprio campo disciplinare, vanno aggiunti però nuovi elementi di conoscenza, che magari si possano desumere da ambiti spaziali più circoscritti ma allo stesso tempo con elementi di comparabilità. Da questo ha origine il tentativo di guardare alla storia del clima dalla “finestra” dello Stretto di Messina, luogo significativo dell’ambiente mediterraneo. Una forte cura è stata messa nel reperimento non solo della letteratura ambientale esistente su quest’area, ma anche delle fonti primarie, che possano dare originalità a future ricerche.
2013
978-88-548-6844-1
clima
world history
ambiente
società
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12607/1879
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