Se il fenomeno dell’odio digitale è stato a lungo oggetto di interesse da parte della letteratura sociologica e mediologica anche in Italia, un tema poco esplorato è quello della felicità. Che relazione c’è tra il benessere personale e di una comunità e le pratiche messe in atto in Rete? Questo testo cerca di rispondere a una domanda complessa, attraverso un approccio interdisciplinare. Dopo una sintetica presentazione dell’inquadramento teorico nell’ambito della psicologia positiva e dei principali studi sui new media di stampo socio-antropologico, l’autrice presenta alcune usi e pratiche che riguardano il web, i suoi mondi connessi, e l’esperienza/espressione della felicità. Gli assunti di partenza sono tre. La felicità non è un fatto individuale, ma fa parte di quelle emozioni interstiziali che richiedono la presenza dell’altro e non necessariamente “di altro”. Perdono, gratitudine e condivisione sono le tre parole chiave su cui concentrare l’attenzione per raggiungere un benessere maturo e non effimero. La Rete è uno spazio che si presta strutturalmente ad accogliere pratiche narrative che relazionali che fanno della riflessione sul sé e della condivisione con l’altro il suo principio costitutivo. Qual è allora la risposta alla domanda iniziale? Per scoprirlo occorre arrivare alla fine del libro, esplorando il percorso teorico-pratico ed insieme interiore e biografico che l’autrice propone.

HAPPY-NET. Il web come tecnologia ad alto potenziale di felicità

Micalizzi A
2018-01-01

Abstract

Se il fenomeno dell’odio digitale è stato a lungo oggetto di interesse da parte della letteratura sociologica e mediologica anche in Italia, un tema poco esplorato è quello della felicità. Che relazione c’è tra il benessere personale e di una comunità e le pratiche messe in atto in Rete? Questo testo cerca di rispondere a una domanda complessa, attraverso un approccio interdisciplinare. Dopo una sintetica presentazione dell’inquadramento teorico nell’ambito della psicologia positiva e dei principali studi sui new media di stampo socio-antropologico, l’autrice presenta alcune usi e pratiche che riguardano il web, i suoi mondi connessi, e l’esperienza/espressione della felicità. Gli assunti di partenza sono tre. La felicità non è un fatto individuale, ma fa parte di quelle emozioni interstiziali che richiedono la presenza dell’altro e non necessariamente “di altro”. Perdono, gratitudine e condivisione sono le tre parole chiave su cui concentrare l’attenzione per raggiungere un benessere maturo e non effimero. La Rete è uno spazio che si presta strutturalmente ad accogliere pratiche narrative che relazionali che fanno della riflessione sul sé e della condivisione con l’altro il suo principio costitutivo. Qual è allora la risposta alla domanda iniziale? Per scoprirlo occorre arrivare alla fine del libro, esplorando il percorso teorico-pratico ed insieme interiore e biografico che l’autrice propone.
2018
9788857908267
social media
emozioni
sociologia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12607/2531
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