Il ruolo del cibo e delle pratiche conviviali nel matrimonio altomedievale è stato per lungo tempo ignorato dagli storici, o al più considerato come strumento accessorio, opzionale. Al contrario, le fonti raccontano che il banchetto nuziale e le sue declinazioni risultano essere rituali di indiscutibile rilevanza sociale, svolgendo essi allo stesso tempo una funzione celebrativa e una legittimante a livello pubblico. Il corpus di fonti storiche utilizzate per la ricerca spazia dalle cronache ai testi agiografici e normativi, fino alle saghe islandesi, e copre una finestra temporale che si estende dal sesto all’undicesimo secolo. La parte introduttiva del volume è dedicata all’approfondimento di uno degli aspetti più importanti del matrimonio altomedievale dal punto di vista legislativo: il concetto di pubblicità. Le autorità laiche ed ecclesiastiche si occupano della questione con sorprendente continuità, evidenziando il parallelo persistere dell’uso di celebrare matrimoni in forma clandestina. Viene quindi analizzata la struttura “processuale” del matrimonio altomedievale dal punto di vista delle pratiche conviviali, e i rituali alimentari (in special modo, brindisi e banchetti) emergono come passaggi chiave per la legittimazione pubblica di sponsalia e nozze. Al contempo, la ricerca non trascura tematiche trasversali, quali il caso del “fidanzamento bevuto”, tradizione letteraria a carattere topico in cui il fidanzamento tra i due protagonisti viene sistematicamente ratificato attraverso una bevuta rituale; fa parte di questa sezione anche la comparazione, in termini antropologici, della cultura medievale “dell’eccesso” alimentare in ambito nuziale, con l’odierna “cultura del risparmio”. La parte conclusiva del volume è dedicata alle reiterate proibizioni imposte dalla Chiesa ai sacerdoti in merito alla partecipazione ai banchetti nuziali, vero e proprio denominatore comune di tutta l’epoca altomedievale.

Un banchetto per sposarsi. Matrimonio e rituali alimentari nell’Occidente altomedievale

MARASCHI, A
2014-01-01

Abstract

Il ruolo del cibo e delle pratiche conviviali nel matrimonio altomedievale è stato per lungo tempo ignorato dagli storici, o al più considerato come strumento accessorio, opzionale. Al contrario, le fonti raccontano che il banchetto nuziale e le sue declinazioni risultano essere rituali di indiscutibile rilevanza sociale, svolgendo essi allo stesso tempo una funzione celebrativa e una legittimante a livello pubblico. Il corpus di fonti storiche utilizzate per la ricerca spazia dalle cronache ai testi agiografici e normativi, fino alle saghe islandesi, e copre una finestra temporale che si estende dal sesto all’undicesimo secolo. La parte introduttiva del volume è dedicata all’approfondimento di uno degli aspetti più importanti del matrimonio altomedievale dal punto di vista legislativo: il concetto di pubblicità. Le autorità laiche ed ecclesiastiche si occupano della questione con sorprendente continuità, evidenziando il parallelo persistere dell’uso di celebrare matrimoni in forma clandestina. Viene quindi analizzata la struttura “processuale” del matrimonio altomedievale dal punto di vista delle pratiche conviviali, e i rituali alimentari (in special modo, brindisi e banchetti) emergono come passaggi chiave per la legittimazione pubblica di sponsalia e nozze. Al contempo, la ricerca non trascura tematiche trasversali, quali il caso del “fidanzamento bevuto”, tradizione letteraria a carattere topico in cui il fidanzamento tra i due protagonisti viene sistematicamente ratificato attraverso una bevuta rituale; fa parte di questa sezione anche la comparazione, in termini antropologici, della cultura medievale “dell’eccesso” alimentare in ambito nuziale, con l’odierna “cultura del risparmio”. La parte conclusiva del volume è dedicata alle reiterate proibizioni imposte dalla Chiesa ai sacerdoti in merito alla partecipazione ai banchetti nuziali, vero e proprio denominatore comune di tutta l’epoca altomedievale.
2014
978-88-6809-047-0
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12607/57294
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