Il presente lavoro segue il filone logico che vuole introdurre dei concetti di psicopedagogia utili per la didattica in generale ma anche e soprattutto per l’insegnamento delle attività motorie nella scuola primaria. Questo lavoro si fonda sullo studio dell’attività motoria ricreativa o ludica utile per la crescita psicofisica dei soggetti ed analizza ed introduce principi come l’apprendimento e l’analisi relazionale. Questo elaborato tende ad aver un profilo generico per le richieste del target di riferimento al quale non si può richiedere una preparazione pari a docenti specializzati nel settore dell’educazione fisica ma si può pretendere una conoscenza basilare di nozioni di pedagogia utili sia nella sua espressione generale sia per quel che concerne le attività motorie. Con queste premesse si è partiti da uno studio dell’elemento comunicazione. I soggetti che si relazionano in uno scambio comunicativo possono trasmettere informazioni, convenevoli o in modo più impegnativo, competenze, abilità o valori. La relazione a sua volta fornisce il significato dello scambio, specifica cioè di che tipo di scambio si tratta, se tra colleghi ad esempio o tra alunno e insegnante, ecc.. La comunicazione formativa, didattica, per esempio implica una relazione di tipo complesso, cioè tra soggetti che non sono sullo stesso livello. La relazione così instauratasi, può essere definita “complementare”. I soggetti di questa relazione A e B si definiscono rispettivamente come docente e discente o anche come preminente e complementare. La comunicazione didattica, pur se è vero che lo scambio avviene da soggetto A verso quello B, non è ad una via, ma è caratterizzata dalla “circolarità”, poiché il destinatario gode della effettiva possibilità di inviare al comunicante una risposta e pertanto può essere definita come biunivoca. La relazione è complessa perché di tipo non paritario, interpersonale ma non orizzontale (obliqua, se resa graficamente) tra persone cioè che non sono sullo stesso livello. E’ indispensabile pertanto che il soggetto B (discente o posizione complementare) maturi la consapevolezza della necessità di dover apprendere dal soggetto A (docente o posizione preminente), affinché la relazione funzioni; tale consapevolezza e coscienza prendono nome di motivazione alla comunicazione. E’ anche necessario però che il docente abbia qualcosa da trasmettere, abbia cioè effettivamente quel valore aggiunto, riconosciuto dall’allievo, che lo pone su un gradino più alto. I presupposti del valore aggiunto sono, oltre al possesso di una metodologia sistematica e organizzata, la credibilità e l’affidabilità della fonte della comunicazione. Conoscere le basi di una corretta comunicazione e fondamentale per instaurare un processo relazionale con l’atleta come con l’alunno perché altrimenti il messaggio potrebbe non arrivare o essere frainteso questo avviene quando si crea una relazione docente-studente detta simbiotica. Analizzare una relazione simbiotica permette di identificare gli inganni più frequenti nella relazione educativa. Tale relazione, infatti, si caratterizza per la credenza e la sensazione di completezza relazionale che, in realtà, risulta ingannevole considerando che i limiti espressivi-comportamentali di un interlocutore sembrano essere apparentemente compensati dall’altro. La relazione simbiotica si forma sulla base di un “funzionamento” carente, in entrambi gli interlocutori, relativo a uno o più aspetti della personalità. I soggetti in relazione interagiscono in modo da sostenersi reciprocamente sviluppando così l’illusione di strutturare un rapporto ottimale. In conclusione si vuole segnalare che il lavoro non vuole andare ad approfondire gli argomenti volutamente ma essere un introduzione a concetti che si ritengono di fondamentale rilievo per i docenti della scuola primaria e vogliono essere da impulso ad una successiva specializzazione del settore.
INTRODUZIONE ALLA PSICOPEDAGOGIA DEL GIOCO
PELUSO CASSESE F
2011-01-01
Abstract
Il presente lavoro segue il filone logico che vuole introdurre dei concetti di psicopedagogia utili per la didattica in generale ma anche e soprattutto per l’insegnamento delle attività motorie nella scuola primaria. Questo lavoro si fonda sullo studio dell’attività motoria ricreativa o ludica utile per la crescita psicofisica dei soggetti ed analizza ed introduce principi come l’apprendimento e l’analisi relazionale. Questo elaborato tende ad aver un profilo generico per le richieste del target di riferimento al quale non si può richiedere una preparazione pari a docenti specializzati nel settore dell’educazione fisica ma si può pretendere una conoscenza basilare di nozioni di pedagogia utili sia nella sua espressione generale sia per quel che concerne le attività motorie. Con queste premesse si è partiti da uno studio dell’elemento comunicazione. I soggetti che si relazionano in uno scambio comunicativo possono trasmettere informazioni, convenevoli o in modo più impegnativo, competenze, abilità o valori. La relazione a sua volta fornisce il significato dello scambio, specifica cioè di che tipo di scambio si tratta, se tra colleghi ad esempio o tra alunno e insegnante, ecc.. La comunicazione formativa, didattica, per esempio implica una relazione di tipo complesso, cioè tra soggetti che non sono sullo stesso livello. La relazione così instauratasi, può essere definita “complementare”. I soggetti di questa relazione A e B si definiscono rispettivamente come docente e discente o anche come preminente e complementare. La comunicazione didattica, pur se è vero che lo scambio avviene da soggetto A verso quello B, non è ad una via, ma è caratterizzata dalla “circolarità”, poiché il destinatario gode della effettiva possibilità di inviare al comunicante una risposta e pertanto può essere definita come biunivoca. La relazione è complessa perché di tipo non paritario, interpersonale ma non orizzontale (obliqua, se resa graficamente) tra persone cioè che non sono sullo stesso livello. E’ indispensabile pertanto che il soggetto B (discente o posizione complementare) maturi la consapevolezza della necessità di dover apprendere dal soggetto A (docente o posizione preminente), affinché la relazione funzioni; tale consapevolezza e coscienza prendono nome di motivazione alla comunicazione. E’ anche necessario però che il docente abbia qualcosa da trasmettere, abbia cioè effettivamente quel valore aggiunto, riconosciuto dall’allievo, che lo pone su un gradino più alto. I presupposti del valore aggiunto sono, oltre al possesso di una metodologia sistematica e organizzata, la credibilità e l’affidabilità della fonte della comunicazione. Conoscere le basi di una corretta comunicazione e fondamentale per instaurare un processo relazionale con l’atleta come con l’alunno perché altrimenti il messaggio potrebbe non arrivare o essere frainteso questo avviene quando si crea una relazione docente-studente detta simbiotica. Analizzare una relazione simbiotica permette di identificare gli inganni più frequenti nella relazione educativa. Tale relazione, infatti, si caratterizza per la credenza e la sensazione di completezza relazionale che, in realtà, risulta ingannevole considerando che i limiti espressivi-comportamentali di un interlocutore sembrano essere apparentemente compensati dall’altro. La relazione simbiotica si forma sulla base di un “funzionamento” carente, in entrambi gli interlocutori, relativo a uno o più aspetti della personalità. I soggetti in relazione interagiscono in modo da sostenersi reciprocamente sviluppando così l’illusione di strutturare un rapporto ottimale. In conclusione si vuole segnalare che il lavoro non vuole andare ad approfondire gli argomenti volutamente ma essere un introduzione a concetti che si ritengono di fondamentale rilievo per i docenti della scuola primaria e vogliono essere da impulso ad una successiva specializzazione del settore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.