Il presente lavoro continua nella strategia dell’autore a fornire strumenti utili a docenti non specializzati per venire a conoscenza di nozioni rilevanti per l’organizzazione e gestione di attività motorie e sportive, in questo caso l’attenzione si sposta sull’aspetto del funzionamento del nostro corpo dando cenni di fisiologia ed endocrinologia limitandosi a fornire solo ed esclusivamente le basi di concetti sicuramente più ampi il tutto partendo dal muscolo. Corretta è la definizione di muscolo come “motore” dell’apparato locomotore passivo che, attraverso il sangue, riceve incessantemente pregiati carbu¬ranti. Ogni muscolo infatti, anche il più piccolo, reagisce (accen¬sione) ad uno stimolo di natura meccanica, elettrica, chimica o ad un impulso tra¬smessogli dal sistema nervoso. In seguito a ciò si contrae, cioè si accorcia e avvicina quindi le porzioni ossee fra le quali è posto. Il corpo umano racchiude in sé circa 660 “motori” di svariate forme e dimensioni. Alcuni autori né riferiscono circa 374 per emisoma ,quelli del lato destro sono più pesanti del sinistro .Il loro peso rappresenta il 35-40% del peso corporeo totale, potendo oscillare dal 30 al 45% . Il 36% del peso totale dei muscoli è rappresentato da quelli dell’arto inferiore , il 29 % da quelli dell’arto superiore , mentre, il rimanente dai muscoli della testa ed il tronco. Il muscolo più piccolo del corpo è lo stapedio, che si trova nell’orecchio medio ed ha una dimensione di pochi millimetri, mentre il sartorio si estende per quasi 60 centimetri lungo la coscia , connettendo l’osso pelvico alla gamba . Il muscolo più grande è il grande gluteo che ha una larghezza di 16 cm ed una larghezza di 4. Alcuni musco¬li, come quelli della parete addominale, sono di¬sposti in fogli sottili, mentre altri sono delle strutture rotondeggianti, a forma di sigaro, co¬me per esempio, il bicipite che solleva l’avam¬braccio o il gastrocnemio che estende il piede sulla gamba, quando si vuol stare sulla punta dei piedi. Chiaramente non si vuole fornire la totalità delle nozioni ma dare informazioni per far incorrere in meno errori possibili e su questa linea l’autore fornisce un quadro endocrinologico dell’attività sportiva come modello di stress controllato a cui il nostro corpo si sottopone. Molto tempo fa con il termine sport, si definiva la generalità della gara e degli esercizi compiuti individualmente o in gruppi, per ragioni di diporto, di divertimento e sviluppo della forma nonchè agilità fisica, oggi lo sport può essere definito anche come trattamento medico di notevole importanza, in grado di regolare l’omeostasi dell’organismo, ovvero la condizione di equilibrio di tutte le reazioni chimiche e non che avvengono ogni secondo in tutti gli esseri viventi. E ‘ definito nel campo medico dell’endocrinologia modello di stress controllato , cioè la condizione stressante che si concretizza nell’esercizio fisico capace di contrastare i metabolismi basali e l’attivazione del sistema ormonale. Per capire bene tale meccanismo, basti pensare che il movimento fisico è costituito da singoli spostamenti che per quanto piccoli e brevi richiedono volta per volta l’adattamento dell’organismo umano alla nuova situazione. Qui gli ormoni giocano ruolo chiave, regolando i vari metabolismi ed equilibrando le funzioni dell’organismo alle condizioni esterne attraverso risposte definite adattative. Questo gioco diventa ancora più complesso se si passa da uno sport amatoriale ad uno sport di tipo agonistico, tante possono essere le influenze che possono modificare il corso di un atto motorio durante una competizione sportiva, queste di tipo esterno possono intaccare la personalità di un soggetto rendendolo ansioso, emozionato e compromettendo l’esecuzione di una corsa, di un salto, di qualsiasi specifica attività sportiva. In conclusione è possibile affermare che lo sport stimola le reazioni del corpo umano, inducendo lo stesso a rispondere con quelle informazioni di ritorno che vengono definite sistema feedback questo come in concetti espressi in precedenza sono ritenuti fondamentali e necessari nella formazione di un docente della scuola primaria.

ATTIVITA' MOTORIE: FONDAMENTI PSICOFISIOLOGICI

PELUSO CASSESE F
2011-01-01

Abstract

Il presente lavoro continua nella strategia dell’autore a fornire strumenti utili a docenti non specializzati per venire a conoscenza di nozioni rilevanti per l’organizzazione e gestione di attività motorie e sportive, in questo caso l’attenzione si sposta sull’aspetto del funzionamento del nostro corpo dando cenni di fisiologia ed endocrinologia limitandosi a fornire solo ed esclusivamente le basi di concetti sicuramente più ampi il tutto partendo dal muscolo. Corretta è la definizione di muscolo come “motore” dell’apparato locomotore passivo che, attraverso il sangue, riceve incessantemente pregiati carbu¬ranti. Ogni muscolo infatti, anche il più piccolo, reagisce (accen¬sione) ad uno stimolo di natura meccanica, elettrica, chimica o ad un impulso tra¬smessogli dal sistema nervoso. In seguito a ciò si contrae, cioè si accorcia e avvicina quindi le porzioni ossee fra le quali è posto. Il corpo umano racchiude in sé circa 660 “motori” di svariate forme e dimensioni. Alcuni autori né riferiscono circa 374 per emisoma ,quelli del lato destro sono più pesanti del sinistro .Il loro peso rappresenta il 35-40% del peso corporeo totale, potendo oscillare dal 30 al 45% . Il 36% del peso totale dei muscoli è rappresentato da quelli dell’arto inferiore , il 29 % da quelli dell’arto superiore , mentre, il rimanente dai muscoli della testa ed il tronco. Il muscolo più piccolo del corpo è lo stapedio, che si trova nell’orecchio medio ed ha una dimensione di pochi millimetri, mentre il sartorio si estende per quasi 60 centimetri lungo la coscia , connettendo l’osso pelvico alla gamba . Il muscolo più grande è il grande gluteo che ha una larghezza di 16 cm ed una larghezza di 4. Alcuni musco¬li, come quelli della parete addominale, sono di¬sposti in fogli sottili, mentre altri sono delle strutture rotondeggianti, a forma di sigaro, co¬me per esempio, il bicipite che solleva l’avam¬braccio o il gastrocnemio che estende il piede sulla gamba, quando si vuol stare sulla punta dei piedi. Chiaramente non si vuole fornire la totalità delle nozioni ma dare informazioni per far incorrere in meno errori possibili e su questa linea l’autore fornisce un quadro endocrinologico dell’attività sportiva come modello di stress controllato a cui il nostro corpo si sottopone. Molto tempo fa con il termine sport, si definiva la generalità della gara e degli esercizi compiuti individualmente o in gruppi, per ragioni di diporto, di divertimento e sviluppo della forma nonchè agilità fisica, oggi lo sport può essere definito anche come trattamento medico di notevole importanza, in grado di regolare l’omeostasi dell’organismo, ovvero la condizione di equilibrio di tutte le reazioni chimiche e non che avvengono ogni secondo in tutti gli esseri viventi. E ‘ definito nel campo medico dell’endocrinologia modello di stress controllato , cioè la condizione stressante che si concretizza nell’esercizio fisico capace di contrastare i metabolismi basali e l’attivazione del sistema ormonale. Per capire bene tale meccanismo, basti pensare che il movimento fisico è costituito da singoli spostamenti che per quanto piccoli e brevi richiedono volta per volta l’adattamento dell’organismo umano alla nuova situazione. Qui gli ormoni giocano ruolo chiave, regolando i vari metabolismi ed equilibrando le funzioni dell’organismo alle condizioni esterne attraverso risposte definite adattative. Questo gioco diventa ancora più complesso se si passa da uno sport amatoriale ad uno sport di tipo agonistico, tante possono essere le influenze che possono modificare il corso di un atto motorio durante una competizione sportiva, queste di tipo esterno possono intaccare la personalità di un soggetto rendendolo ansioso, emozionato e compromettendo l’esecuzione di una corsa, di un salto, di qualsiasi specifica attività sportiva. In conclusione è possibile affermare che lo sport stimola le reazioni del corpo umano, inducendo lo stesso a rispondere con quelle informazioni di ritorno che vengono definite sistema feedback questo come in concetti espressi in precedenza sono ritenuti fondamentali e necessari nella formazione di un docente della scuola primaria.
2011
9788860221827
Sport
Educazione Fisica
Attività Motorie
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12607/5881
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