Nel panorama italiano acquistano sempre più importanza le valutazioni esterne, non solo per fornire alle istituzioni informazioni sui risultati complessivi dei sistemi scolastici, ma anche alle scuole strumenti accurati per una valutazione degli apprendimenti degli allievi. Riguardo alla competenza di lettura tre sono i principali strumenti di valutazione esterna a disposizione del sistema scolastico italiano, delle scuole e anche degli insegnanti: il Servizio di Valutazione Nazionale di INVALSI, che coinvolge gli studenti di 2° e di 5° primaria, di 1° e 3° secondaria di primo grado e, dal 2011, anche di 2° classe secondaria di secondo grado; le indagini internazionali IEA-PIRLS rivolte agli alunni di 4° primaria, e OCSE-PISA rivolte agli studenti quindicenni. Si tratta di strumenti, per i quali è innanzitutto primario comprendere che cosa possono valutare e che cosa non possono rilevare, che tipo di risultati restituiscono e come possono essere usati. Il presente contributo ha la finalità di valorizzare l’uso dei dati messi a disposizione dall’indagine OCSE PISA 2009, condotta in modo campionario sugli studenti quindicenni, e dall’ultima valutazione del Sistema Nazionale di Valutazione di Invalsi, svolta su base censuaria sugli studenti di seconda classe secondaria di secondo grado. I risultati che conseguono da questo tipo d’indagini possono essere utili per individuare alcuni aspetti da approfondire a livello locale e per riflettere sulle pratiche didattiche, contribuendo in questo modo, in un’ottica evidence based, ad orientare le politiche dei sistemi regionali di istruzione e di formazione. L’idea di fondo, ispiratrice dello studio, è rappresentata dal fatto che i risultati delle rilevazioni internazionali e nazionali costituiscono ormai un rilevante strumento di valutazione dello stato dell’arte dei sistemi scolastici; in altri termini si tratta di evidenze in grado di influenzare le scelte degli organi decisionali dei sistemi di istruzione. Profilo generale della relazione Due e complementari sono le domande valutative che animano il presente contributo: - in che misura le esperienze di valutazione di sistema (Invalsi e OCSE PISA) possono essere utilizzate in chiave di supporto ad evidence based policy dell’istruzione e della formazione professionale a livello regionale, con particolare attenzione al territorio ligure? - come le singole scuole possono utilizzare questi risultati? I report tematici e le valutazioni, infatti, forniscono informazioni molto utili, ma peccano talvolta di una mancanza di visione d’insieme delle politiche scolastiche ed educative. Risulta, pertanto, fondamentale sperimentare nuove modalità di interpretazione ed uso delle informazioni, dando seguito ad un’idea che per mettere in campo politiche integrate a livello nazionale e regionale sia necessario integrare strumenti e risultanze della valutazione. Descrizione di massima del contenuto della relazione PISA 2009 si concentra sullo studio della reading literacy intesa come “insieme di competenze funzionali alla cittadinanza attiva, in continua evoluzione dinamica durante tutto l’arco della vita” (Mayer 2008:15). L’indagine OCSE PISA permette di valutare, a livello internazionale, le performance degli studenti quindicenni rispetto a una scala caratterizzata da sette livelli di abilità e a tre sottoscale di competenza in lettura: accedere alle informazioni e individuarle, integrare e interpretare, riflettere sul testo e valutarne contenuto e forma. Inoltre, PISA permette di studiare anche la capacità che gli studenti hanno di performare rispetto al tipo di testo (continuo o non continuo) sul quale viene loro presentata la prova. Per la prima volta nel 2011 il Sistema Nazionale di Valutazione ha coinvolto su base censuaria gli studenti frequentanti le seconde classi della scuola secondaria di secondo grado. La principale finalità è stata quella di valutare le abilità e le competenze essenziali al termine dell’obbligo scolastico, mediante la somministrazione di una prova di comprensione di lettura e di grammatica e di una prova di matematica. La presente relazione mostra gli esiti nella competenza di lettura della Regione Liguria in OCSE-PISA 2009 e nell’indagine SNV 2011 di Invalsi e, sulla base di questi, evidenzia quali indirizzi possono essere assunti per il miglioramento del sistema regionale di istruzione e formazione. Sono state svolte analisi quantitative sui database disponibili. Da qui è possibile individuare i profili delle scuole a più alto rischio e le relative problematiche, far emergere i punti di forza e di debolezza, alla luce dei risultati conseguiti dagli studenti liguri rispetto alla propria macro area di appartenenza (il Nord Ovest) e rispetto alla media nazionale e adottare pertanto strategie più accuratamente mirate. Il contributo che questa ricerca vuole offrire è sia metodologico, sia di contenuto. Infatti, sebbene le indagini PISA siano innanzitutto finalizzate alla comparazione internazionale fra sistemi nazionali d’istruzione, esse stimolano all’utilizzo dei dati a livello regionale e consentono l’individuazione di alcuni aspetti interessanti da approfondire con ulteriori indagini a livello locale. Il tutto con il fine ultimo di consentire una programmazione o ri-programmazione più accurata delle politiche scolastiche ed educative e l’avvio di processi di autovalutazione e miglioramento delle singole scuole.
Quali miglioramenti nelle politiche della Regione Liguria possono essere attuati sulla base delle evidenze INVALSI e OCSE?
Siri A
2012-01-01
Abstract
Nel panorama italiano acquistano sempre più importanza le valutazioni esterne, non solo per fornire alle istituzioni informazioni sui risultati complessivi dei sistemi scolastici, ma anche alle scuole strumenti accurati per una valutazione degli apprendimenti degli allievi. Riguardo alla competenza di lettura tre sono i principali strumenti di valutazione esterna a disposizione del sistema scolastico italiano, delle scuole e anche degli insegnanti: il Servizio di Valutazione Nazionale di INVALSI, che coinvolge gli studenti di 2° e di 5° primaria, di 1° e 3° secondaria di primo grado e, dal 2011, anche di 2° classe secondaria di secondo grado; le indagini internazionali IEA-PIRLS rivolte agli alunni di 4° primaria, e OCSE-PISA rivolte agli studenti quindicenni. Si tratta di strumenti, per i quali è innanzitutto primario comprendere che cosa possono valutare e che cosa non possono rilevare, che tipo di risultati restituiscono e come possono essere usati. Il presente contributo ha la finalità di valorizzare l’uso dei dati messi a disposizione dall’indagine OCSE PISA 2009, condotta in modo campionario sugli studenti quindicenni, e dall’ultima valutazione del Sistema Nazionale di Valutazione di Invalsi, svolta su base censuaria sugli studenti di seconda classe secondaria di secondo grado. I risultati che conseguono da questo tipo d’indagini possono essere utili per individuare alcuni aspetti da approfondire a livello locale e per riflettere sulle pratiche didattiche, contribuendo in questo modo, in un’ottica evidence based, ad orientare le politiche dei sistemi regionali di istruzione e di formazione. L’idea di fondo, ispiratrice dello studio, è rappresentata dal fatto che i risultati delle rilevazioni internazionali e nazionali costituiscono ormai un rilevante strumento di valutazione dello stato dell’arte dei sistemi scolastici; in altri termini si tratta di evidenze in grado di influenzare le scelte degli organi decisionali dei sistemi di istruzione. Profilo generale della relazione Due e complementari sono le domande valutative che animano il presente contributo: - in che misura le esperienze di valutazione di sistema (Invalsi e OCSE PISA) possono essere utilizzate in chiave di supporto ad evidence based policy dell’istruzione e della formazione professionale a livello regionale, con particolare attenzione al territorio ligure? - come le singole scuole possono utilizzare questi risultati? I report tematici e le valutazioni, infatti, forniscono informazioni molto utili, ma peccano talvolta di una mancanza di visione d’insieme delle politiche scolastiche ed educative. Risulta, pertanto, fondamentale sperimentare nuove modalità di interpretazione ed uso delle informazioni, dando seguito ad un’idea che per mettere in campo politiche integrate a livello nazionale e regionale sia necessario integrare strumenti e risultanze della valutazione. Descrizione di massima del contenuto della relazione PISA 2009 si concentra sullo studio della reading literacy intesa come “insieme di competenze funzionali alla cittadinanza attiva, in continua evoluzione dinamica durante tutto l’arco della vita” (Mayer 2008:15). L’indagine OCSE PISA permette di valutare, a livello internazionale, le performance degli studenti quindicenni rispetto a una scala caratterizzata da sette livelli di abilità e a tre sottoscale di competenza in lettura: accedere alle informazioni e individuarle, integrare e interpretare, riflettere sul testo e valutarne contenuto e forma. Inoltre, PISA permette di studiare anche la capacità che gli studenti hanno di performare rispetto al tipo di testo (continuo o non continuo) sul quale viene loro presentata la prova. Per la prima volta nel 2011 il Sistema Nazionale di Valutazione ha coinvolto su base censuaria gli studenti frequentanti le seconde classi della scuola secondaria di secondo grado. La principale finalità è stata quella di valutare le abilità e le competenze essenziali al termine dell’obbligo scolastico, mediante la somministrazione di una prova di comprensione di lettura e di grammatica e di una prova di matematica. La presente relazione mostra gli esiti nella competenza di lettura della Regione Liguria in OCSE-PISA 2009 e nell’indagine SNV 2011 di Invalsi e, sulla base di questi, evidenzia quali indirizzi possono essere assunti per il miglioramento del sistema regionale di istruzione e formazione. Sono state svolte analisi quantitative sui database disponibili. Da qui è possibile individuare i profili delle scuole a più alto rischio e le relative problematiche, far emergere i punti di forza e di debolezza, alla luce dei risultati conseguiti dagli studenti liguri rispetto alla propria macro area di appartenenza (il Nord Ovest) e rispetto alla media nazionale e adottare pertanto strategie più accuratamente mirate. Il contributo che questa ricerca vuole offrire è sia metodologico, sia di contenuto. Infatti, sebbene le indagini PISA siano innanzitutto finalizzate alla comparazione internazionale fra sistemi nazionali d’istruzione, esse stimolano all’utilizzo dei dati a livello regionale e consentono l’individuazione di alcuni aspetti interessanti da approfondire con ulteriori indagini a livello locale. Il tutto con il fine ultimo di consentire una programmazione o ri-programmazione più accurata delle politiche scolastiche ed educative e l’avvio di processi di autovalutazione e miglioramento delle singole scuole.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.