La pianificazione del territorio è materia recente, formatasi nel corso dell’Ottocento come risposta alla necessità di organizzare e regolarizzare una fase di sviluppo senza precedenti nella storia degli insediamenti umani. L’efficacia della sua azione può essere definita episodica e questa è una delle motivazioni per le quali non si percepisce un itinerario coerente di evoluzione. In Italia la pianificazione territoriale inizia il suo percorso dopo la Seconda guerra mondiale ed attraversa una serie di momenti che meritano di essere analizzati ed approfonditi, soprattutto per comprendere come i sistemi territoriali siano stati e siano ancora la cartina di tornasole dei sistemi sociali e del loro progressivo cammino verso un benessere economico che non ha minimamente scalfito le disuguaglianze esistenti, pur avendole mutate. Quando si parla di evoluzione della pianificazione territoriale, viene subito da pensare agli sforzi fatti dagli italiani per ricostruire il Paese; tra questi sforzi rientra quello di sviluppare ed applicare una pianificazione di livello territoriale alle regioni italiane, anche se con esiti non sempre esaltanti. Per questo motivo approfondire come la pianificazione territoriale si sia trasformata nel tempo può essere utile per chi si occupa di tecniche da applicare alla organizzazione e alla gestione del territorio. Oggi la pianificazione territoriale si trova davanti ad un territorio complesso nel quale l’uso del suolo assume connotati che vanno al di là della semplice utilizzazione fisica e funzionale, coinvolgendo significati nuovi come i cambiamenti climatici, la produzione agricola, la salute delle persone, le tecnologie di controllo e trasferimento dati. Le nuove sfide sono tante ma non possono essere affrontate senza conoscere cosa è successo (o non è successo) nell’immediato passato. Ed è quello che il volume vuole offrire, anche se molto parzialmente.
Sulla pianificazione territoriale. Cronache, testimonianze, prospettive
Mazzeo G
2021-01-01
Abstract
La pianificazione del territorio è materia recente, formatasi nel corso dell’Ottocento come risposta alla necessità di organizzare e regolarizzare una fase di sviluppo senza precedenti nella storia degli insediamenti umani. L’efficacia della sua azione può essere definita episodica e questa è una delle motivazioni per le quali non si percepisce un itinerario coerente di evoluzione. In Italia la pianificazione territoriale inizia il suo percorso dopo la Seconda guerra mondiale ed attraversa una serie di momenti che meritano di essere analizzati ed approfonditi, soprattutto per comprendere come i sistemi territoriali siano stati e siano ancora la cartina di tornasole dei sistemi sociali e del loro progressivo cammino verso un benessere economico che non ha minimamente scalfito le disuguaglianze esistenti, pur avendole mutate. Quando si parla di evoluzione della pianificazione territoriale, viene subito da pensare agli sforzi fatti dagli italiani per ricostruire il Paese; tra questi sforzi rientra quello di sviluppare ed applicare una pianificazione di livello territoriale alle regioni italiane, anche se con esiti non sempre esaltanti. Per questo motivo approfondire come la pianificazione territoriale si sia trasformata nel tempo può essere utile per chi si occupa di tecniche da applicare alla organizzazione e alla gestione del territorio. Oggi la pianificazione territoriale si trova davanti ad un territorio complesso nel quale l’uso del suolo assume connotati che vanno al di là della semplice utilizzazione fisica e funzionale, coinvolgendo significati nuovi come i cambiamenti climatici, la produzione agricola, la salute delle persone, le tecnologie di controllo e trasferimento dati. Le nuove sfide sono tante ma non possono essere affrontate senza conoscere cosa è successo (o non è successo) nell’immediato passato. Ed è quello che il volume vuole offrire, anche se molto parzialmente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.