Questa breve opera, presentata qui per la prima volta in traduzione italiana, e pubblicataper i tipi della Arthur Imer editore da ErnestNaville nel 1887, cerca una sintesi nel rapportodifficile ed epocale tra la filosofia e ilcristianesimo. Il titolo del libro appareprogrammatico, come lo sviluppo dell’interoscritto, il quale mette in luce, con chiarezza, levaste e solide posizioni dell’autore dopo unlungo, certosino, intenso studio sia delpensiero filosofico sia del pensiero scientificoed epistemologico.Il titolo, La filosofia e la religione, si potràperò obiettare, sembra essere volutamentegenerico, non richiamando riferimentiimmediati ed espliciti agli aspetti problematicidell’epistemologia francese nei decenni chechiudono il secolo XIX e inaugurano il XX.Tuttavia ogni status qaestionis, cioè la sintesidi come gli studiosi hanno risposto ad unadeterminata quaestio, è intrinsecamente pro-blematico.Ogni quaestio è appunto πρόβλημα, nelsenso proprio di ostacolo che ci è postodavanti. Nel momento stesso in cuipuntualizziamo gli elementi caratterizzantiuna questione, ne evidenziamo pure i nodiirrisolti o irresolubili e proponiamo (se ilnostro obiettivo non è di mera descrizione)nuovi interrogativi alla comunità scientifica.A questo proposito la tradizioneepistemologica francese si configura comeparadigma di problematicità pervasiva inquanto non solo anticipa di diversi decenniquello che sarà il concetto di falsificabilitàdella teoria scientifica affrontato e sviluppatonell’epistemologia popperiana ma riflette sullacontroversa questione dei rapporti tra pensierofilosofico e pensiero religioso, questione nonsecondaria, che ancora domina il dibattitocontemporaneo. Ed è proprio a questatradizione epistemologica, in lingua francese,che appartiene Naville Jules-Ernest, teologo,filosofo (Chancy, Ginevra, 1816 – Vernier,Ginevra, 1909), pastore evangelico riformato,professore di storia della filosofia a Ginevra,fra le cui opere filosofiche si ricordano: Lalogique de l’hypothèse (1880); La définition de laphilosophie (1894); Les philosophies négatives(1900); Les systèmes de philosophie ou lesphilosophies affirmatives (1909).Figura molto nota negli ambientiintellettuali del tempo e in quasi tutta Europa,autore tra i più tradotti nei decenni tra la finedell’Ottocento e i primi passi del Novecento, èstato sostanzialmente dimenticato soprattuttonella tradizione epistemologica italiana.Lo scopo di questo lavoro è proporre ilpensiero di Naville nell’opera La filosofia e lareligione, opera apparentemente minore e cheinvece porta in sé i prodromi di una modernaepistemologia che si confronta con luciditàcon il pensiero religioso, nel tentativo, dichiaral’autore, di trovare una soluzione al problemadella conciliazione tra fede e religione dedottadalla teoria del metodo scientifico. Se questepagine hanno un qualche valore lo devono aquesto metodo.
La filosofia e la religione di Ernest Naville
Arsena A
2016-01-01
Abstract
Questa breve opera, presentata qui per la prima volta in traduzione italiana, e pubblicataper i tipi della Arthur Imer editore da ErnestNaville nel 1887, cerca una sintesi nel rapportodifficile ed epocale tra la filosofia e ilcristianesimo. Il titolo del libro appareprogrammatico, come lo sviluppo dell’interoscritto, il quale mette in luce, con chiarezza, levaste e solide posizioni dell’autore dopo unlungo, certosino, intenso studio sia delpensiero filosofico sia del pensiero scientificoed epistemologico.Il titolo, La filosofia e la religione, si potràperò obiettare, sembra essere volutamentegenerico, non richiamando riferimentiimmediati ed espliciti agli aspetti problematicidell’epistemologia francese nei decenni chechiudono il secolo XIX e inaugurano il XX.Tuttavia ogni status qaestionis, cioè la sintesidi come gli studiosi hanno risposto ad unadeterminata quaestio, è intrinsecamente pro-blematico.Ogni quaestio è appunto πρόβλημα, nelsenso proprio di ostacolo che ci è postodavanti. Nel momento stesso in cuipuntualizziamo gli elementi caratterizzantiuna questione, ne evidenziamo pure i nodiirrisolti o irresolubili e proponiamo (se ilnostro obiettivo non è di mera descrizione)nuovi interrogativi alla comunità scientifica.A questo proposito la tradizioneepistemologica francese si configura comeparadigma di problematicità pervasiva inquanto non solo anticipa di diversi decenniquello che sarà il concetto di falsificabilitàdella teoria scientifica affrontato e sviluppatonell’epistemologia popperiana ma riflette sullacontroversa questione dei rapporti tra pensierofilosofico e pensiero religioso, questione nonsecondaria, che ancora domina il dibattitocontemporaneo. Ed è proprio a questatradizione epistemologica, in lingua francese,che appartiene Naville Jules-Ernest, teologo,filosofo (Chancy, Ginevra, 1816 – Vernier,Ginevra, 1909), pastore evangelico riformato,professore di storia della filosofia a Ginevra,fra le cui opere filosofiche si ricordano: Lalogique de l’hypothèse (1880); La définition de laphilosophie (1894); Les philosophies négatives(1900); Les systèmes de philosophie ou lesphilosophies affirmatives (1909).Figura molto nota negli ambientiintellettuali del tempo e in quasi tutta Europa,autore tra i più tradotti nei decenni tra la finedell’Ottocento e i primi passi del Novecento, èstato sostanzialmente dimenticato soprattuttonella tradizione epistemologica italiana.Lo scopo di questo lavoro è proporre ilpensiero di Naville nell’opera La filosofia e lareligione, opera apparentemente minore e cheinvece porta in sé i prodromi di una modernaepistemologia che si confronta con luciditàcon il pensiero religioso, nel tentativo, dichiaral’autore, di trovare una soluzione al problemadella conciliazione tra fede e religione dedottadalla teoria del metodo scientifico. Se questepagine hanno un qualche valore lo devono aquesto metodo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.