La scuola italiana risulta essere, certamente, di tipo inclusivo sul piano dell’ordinamento e delle norme adottate dal Legislatore, oltre che delle linee-guida relative al progetto nazionale della formazione scolastica, alle metodologie didattiche dettate dall’amministrazione; per questo, nel titolo di questo lavoro parliamo non più di “bisogni educativi speciali”, ma di bisogni “individuali”, perché riteniamo che tutta la legislazione prodotta in Italia negli ultimi decenni, soprattutto a partire dalla Legge n. 53/2003, sia ispirata e fortemente motivata dalla scelta di assegnare alla scuola la funzione di interpretare i bisogni educativi di ciascun alunno con tecniche didattiche e con contenuti educativi e formativi “calibrati” sulle potenzialità di ciascuno e perseguendo – per obbligo di legge – il successo formativo di ciascuno, naturalmente in rapporto alle individuali potenzialità.
Bisogni educativi individuali e didattica inclusiva
Manzo, Generosa
2020-01-01
Abstract
La scuola italiana risulta essere, certamente, di tipo inclusivo sul piano dell’ordinamento e delle norme adottate dal Legislatore, oltre che delle linee-guida relative al progetto nazionale della formazione scolastica, alle metodologie didattiche dettate dall’amministrazione; per questo, nel titolo di questo lavoro parliamo non più di “bisogni educativi speciali”, ma di bisogni “individuali”, perché riteniamo che tutta la legislazione prodotta in Italia negli ultimi decenni, soprattutto a partire dalla Legge n. 53/2003, sia ispirata e fortemente motivata dalla scelta di assegnare alla scuola la funzione di interpretare i bisogni educativi di ciascun alunno con tecniche didattiche e con contenuti educativi e formativi “calibrati” sulle potenzialità di ciascuno e perseguendo – per obbligo di legge – il successo formativo di ciascuno, naturalmente in rapporto alle individuali potenzialità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.