Il saggio indaga la presenza della tradizione cavalleresca nel Novecento, soprattutto per le figure di Orlando e Angelica e per l'influenza e la caratterizzazione novecentesca degli aspetti dell'oralità, fino al Teatro dei Pupi. In particolare, la grande ripresa della materia cavalleresca in "Horcynus Orca" di D'Arrigo, romanzo del mare, dello Stretto e dei confini, "aggrovigliato" per usare una espressione alla maniera di Gadda. Infatti, quelli presi in considerazione sono alcuni degli "scrittori dello Stretto": a partire da D'Arrigo stesso, alla poetessa, che si autodefinisce "Pupara", Jolanda Insana ad Andrea Camilleri.

Angeliche e Orlandi del Novecento

F. Calitti
2024-01-01

Abstract

Il saggio indaga la presenza della tradizione cavalleresca nel Novecento, soprattutto per le figure di Orlando e Angelica e per l'influenza e la caratterizzazione novecentesca degli aspetti dell'oralità, fino al Teatro dei Pupi. In particolare, la grande ripresa della materia cavalleresca in "Horcynus Orca" di D'Arrigo, romanzo del mare, dello Stretto e dei confini, "aggrovigliato" per usare una espressione alla maniera di Gadda. Infatti, quelli presi in considerazione sono alcuni degli "scrittori dello Stretto": a partire da D'Arrigo stesso, alla poetessa, che si autodefinisce "Pupara", Jolanda Insana ad Andrea Camilleri.
2024
978-88-6897-325-4
Angelica, Orlando, Ludovico Ariosto, Stefano D'Arrigo, Carlo Emilio Gadda, Andrea Camilleri,, Jolanda Insana, cantastorie, opera dei pupi, Calvino, Gabriele Pedullà.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12607/17403
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