La necessità di introdurre elementi di innovazione urbanistica, deriva dai cambiamenti culturali, sociali, nonché dalla emergenza climatica ed ambientale. Cambieranno di conseguenza, le dinamiche e la struttura delle aree urbanizzate. Si aprirà, nel nostro paese, una fase nella quale l’attenzione non sarà più diretta verso l’espansione dei centri abitati, ma piuttosto verso una rivisitazione del costruito e la progettazione di nuovi spazi. Si tratta di capire come una adeguata strumentazione urbanistica possa contribuire alla evoluzione di città più socievoli, sostenibili e diffuse. L’impegno nel prossimo futuro, riguarderà la rigenerazione della città esistente, attraverso una revisione sostanziale delle pratiche, in una ottica di cooperazione con gli stakeholder locali. La valorizzazione della partneship pubblico/privato, dovrà rappresentare la condizione necessaria e sufficiente affinchè, stimoli, nuove sinergie. La riconquista degli spazi, un tempo urbanizzati, siano perseguibili attraverso una osmosi tra i “territori” e gli “abitanti”. La rigenerazione urbana e ambientale, introduce una logica del “progetto urbano”, che punta sul disegno territoriale, sulla gestione dei processi, sulla qualità sociale , e sulla integrazione delle politiche. Avremo scenari completamente diversi di città. In questa ottica, l’attività di valutazione, assumerà un nuovo ruolo, rispetto ai processi di pianificazione. Si assiste ad una transazione urbana e territoriale, che invita a riflettere sui nuovi paradigma della pianificazione urbanistica, e relativi strumenti, non più racchiusi nei confini comunali, ma aperti a nuove dimensioni territoriali. La implementazione dei servizi, e la loro distribuzione territoriale, rendono chiaro sul quadro di area vasta il dominio di esistenza, garantendo una economia di scala nei comprensori.
Ripensare la pianificazione per città più sostenibili e diffuse
Verardi F
2021-01-01
Abstract
La necessità di introdurre elementi di innovazione urbanistica, deriva dai cambiamenti culturali, sociali, nonché dalla emergenza climatica ed ambientale. Cambieranno di conseguenza, le dinamiche e la struttura delle aree urbanizzate. Si aprirà, nel nostro paese, una fase nella quale l’attenzione non sarà più diretta verso l’espansione dei centri abitati, ma piuttosto verso una rivisitazione del costruito e la progettazione di nuovi spazi. Si tratta di capire come una adeguata strumentazione urbanistica possa contribuire alla evoluzione di città più socievoli, sostenibili e diffuse. L’impegno nel prossimo futuro, riguarderà la rigenerazione della città esistente, attraverso una revisione sostanziale delle pratiche, in una ottica di cooperazione con gli stakeholder locali. La valorizzazione della partneship pubblico/privato, dovrà rappresentare la condizione necessaria e sufficiente affinchè, stimoli, nuove sinergie. La riconquista degli spazi, un tempo urbanizzati, siano perseguibili attraverso una osmosi tra i “territori” e gli “abitanti”. La rigenerazione urbana e ambientale, introduce una logica del “progetto urbano”, che punta sul disegno territoriale, sulla gestione dei processi, sulla qualità sociale , e sulla integrazione delle politiche. Avremo scenari completamente diversi di città. In questa ottica, l’attività di valutazione, assumerà un nuovo ruolo, rispetto ai processi di pianificazione. Si assiste ad una transazione urbana e territoriale, che invita a riflettere sui nuovi paradigma della pianificazione urbanistica, e relativi strumenti, non più racchiusi nei confini comunali, ma aperti a nuove dimensioni territoriali. La implementazione dei servizi, e la loro distribuzione territoriale, rendono chiaro sul quadro di area vasta il dominio di esistenza, garantendo una economia di scala nei comprensori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.