Il cambiamento climatico è il problema più rilevante di questo secolo e coinvolge tutti i paesi del Mondo. La “Conferenza di Parigi” (2015) e l’ “Agenda 2030” (2015) hanno aperto la discussione sulle future strategie da adottare per rendere operativi gli obiettivi dello sviluppo sostenibile (SDGs). Le città sono responsabili di una quota compresa tra il 60 e l’80% del consumo energetico e generano fino al 70% delle emissioni climalteranti (Nazioni Unite, 2015). Tra le attività che contribuiscono al cambiamento climatico nelle città, il settore delle costruzioni è responsabile del 40% dell’energia consumata in Europa (Commissione Europea, 2019). È quindi necessario valutare la sostenibilità complessiva dei processi di costruzione e adottare scelte più efficaci per la gestione degli edifici. Il patrimonio edilizio esistente in Europa rappresenta l’80-90% di tutti gli edifici che esisteranno nel 2050 (World Green Building Council, 2019). In questo articolo viene affrontato il tema del riuso circolare degli edifici storici come strategia capace di contribuire alla riduzione degli impatti ambientali negativi generati dal settore delle costruzioni (New Green Deal, 2019; New European Bauhaus, 2020.). Il concetto di riuso adattivo del patrimonio culturale è inteso come una forma di conservazione/tutela/valorizzazione rigenerativa e sostenibile che prolunga “la vita” dei beni e dei suoi valori culturali (materiali e immateriali). Tali progetti se orientati nella prospettiva dell’economia circolare possono essere un motore fondamentale per la crescita economica, il benessere sociale e la conservazione delle città. La norma europea EN 16883:2017 fornisce le linee guida per migliorare in modo sostenibile le prestazioni energetiche del patrimonio costruito esistente, nel rispetto dei loro valori. Viene riconosciuta l’importanza di valutare l’intero ciclo di vita di un edificio, affermando che “i manufatti storici dovrebbero essere recuperati scoraggiando la rimozione o la sostituzione dei materiali /.../ che richiedono il reinvestimento di risorse ed energia e ulteriori emissioni di carbonio” (Comitato Europeo di Normazione, 2017). In questo articolo sono state analizzate una serie di buone pratiche a livello europeo di progetti di riuso circolare di edifici storici che considerano la scala urbana dello sviluppo come fattore determinante. Infatti, comune a tutti i casi studio è il presupposto che bisogna portare avanti una fase di conoscenza ex-ante delle prestazioni energetiche dell’intero quartiere prima di passare alla scala del singolo edificio. Dall’analisi delle buone pratiche l’obiettivo è stato quello di definire un “framework metodologico” in grado di guidare le future strategie di rigenerazione urbana che interessano la riqualificazione energetica di piccoli centri storici caratterizzati dalla presenza di edifici di notevole interesse storico/culturale

Il riuso del patrimonio culturale alla scala urbana

F. Verardi
;
2024-01-01

Abstract

Il cambiamento climatico è il problema più rilevante di questo secolo e coinvolge tutti i paesi del Mondo. La “Conferenza di Parigi” (2015) e l’ “Agenda 2030” (2015) hanno aperto la discussione sulle future strategie da adottare per rendere operativi gli obiettivi dello sviluppo sostenibile (SDGs). Le città sono responsabili di una quota compresa tra il 60 e l’80% del consumo energetico e generano fino al 70% delle emissioni climalteranti (Nazioni Unite, 2015). Tra le attività che contribuiscono al cambiamento climatico nelle città, il settore delle costruzioni è responsabile del 40% dell’energia consumata in Europa (Commissione Europea, 2019). È quindi necessario valutare la sostenibilità complessiva dei processi di costruzione e adottare scelte più efficaci per la gestione degli edifici. Il patrimonio edilizio esistente in Europa rappresenta l’80-90% di tutti gli edifici che esisteranno nel 2050 (World Green Building Council, 2019). In questo articolo viene affrontato il tema del riuso circolare degli edifici storici come strategia capace di contribuire alla riduzione degli impatti ambientali negativi generati dal settore delle costruzioni (New Green Deal, 2019; New European Bauhaus, 2020.). Il concetto di riuso adattivo del patrimonio culturale è inteso come una forma di conservazione/tutela/valorizzazione rigenerativa e sostenibile che prolunga “la vita” dei beni e dei suoi valori culturali (materiali e immateriali). Tali progetti se orientati nella prospettiva dell’economia circolare possono essere un motore fondamentale per la crescita economica, il benessere sociale e la conservazione delle città. La norma europea EN 16883:2017 fornisce le linee guida per migliorare in modo sostenibile le prestazioni energetiche del patrimonio costruito esistente, nel rispetto dei loro valori. Viene riconosciuta l’importanza di valutare l’intero ciclo di vita di un edificio, affermando che “i manufatti storici dovrebbero essere recuperati scoraggiando la rimozione o la sostituzione dei materiali /.../ che richiedono il reinvestimento di risorse ed energia e ulteriori emissioni di carbonio” (Comitato Europeo di Normazione, 2017). In questo articolo sono state analizzate una serie di buone pratiche a livello europeo di progetti di riuso circolare di edifici storici che considerano la scala urbana dello sviluppo come fattore determinante. Infatti, comune a tutti i casi studio è il presupposto che bisogna portare avanti una fase di conoscenza ex-ante delle prestazioni energetiche dell’intero quartiere prima di passare alla scala del singolo edificio. Dall’analisi delle buone pratiche l’obiettivo è stato quello di definire un “framework metodologico” in grado di guidare le future strategie di rigenerazione urbana che interessano la riqualificazione energetica di piccoli centri storici caratterizzati dalla presenza di edifici di notevole interesse storico/culturale
2024
978-88-99237-59-2
economia circolare, riuso del patrimonio culturale, rigenerazione urbana
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12607/44226
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