Le società contemporanee sono sempre più multiculturali e la quotidianità è divenuta oramai una frontiera dove prospettive lontane tentano il dialogo, il confronto e lo scambio reciproco. In tal contesto, i figli e le figlie dell’immigrazione rappresentano la linea di confine, dove, sottoposti al duplice modello delle radici familiari e della meta d’arrivo, tentano di mediare tra due aspettative contrapposte: quelle presentate dalla famiglia di origine e quelle avanzate dalla società ricevente. A partire da tali considerazioni, l’articolo intende riflettere sulla condizione di questi giovani che tentano di definire la propria identità, tra richieste, stereotipi e pregiudizi. Le situazioni degenerano quando il dialogo e il confronto si esauriscono e le discriminazioni e la violenza si trasformano in veri delitti e azioni criminali. Ne è un caso la storia di Hina Saleem, la giovane pachistana che venne uccisa dal padre perché voleva “vivere come una ragazza italiana”.
La negazione dell'identità. Scontri culturali e violenze di genere
Giada Prisco
2019-01-01
Abstract
Le società contemporanee sono sempre più multiculturali e la quotidianità è divenuta oramai una frontiera dove prospettive lontane tentano il dialogo, il confronto e lo scambio reciproco. In tal contesto, i figli e le figlie dell’immigrazione rappresentano la linea di confine, dove, sottoposti al duplice modello delle radici familiari e della meta d’arrivo, tentano di mediare tra due aspettative contrapposte: quelle presentate dalla famiglia di origine e quelle avanzate dalla società ricevente. A partire da tali considerazioni, l’articolo intende riflettere sulla condizione di questi giovani che tentano di definire la propria identità, tra richieste, stereotipi e pregiudizi. Le situazioni degenerano quando il dialogo e il confronto si esauriscono e le discriminazioni e la violenza si trasformano in veri delitti e azioni criminali. Ne è un caso la storia di Hina Saleem, la giovane pachistana che venne uccisa dal padre perché voleva “vivere come una ragazza italiana”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.