Deninire la Charis è impresa assai ardua, giacché la si può cogliere nei suoi effetti, senza però afferrarla linguisticamente. Vivere la Grazia è esperienza mistica, intuizione teologica, interiore trasalire dello spirito. In Maritain, il concetto di grazia completa l'essenza umana, dischiude un mondo di risposte alle attese della ragione: raddrizza l'istinto primordiale, ritenuto necessario punto di partenza dell'ascesa che conduce alla contemplazione del Bene in sé, di Dio. L'intensa luminosità divina, abbagliante come quella del Sole, è visibile, dunque inconoscibile, all'occhio fisico, ma sperimentabile con lo sguardo interiore della fede. La luce di Dio diventa oscurità, mistero a cui ci si dispone aspettando lo schiudersi del dono; la grazia è anelito di letizia, da condividere, e come tale implica la reciprocità.
Grazia ed esperienza morale nella ricerca etica di Jacques Maritain
CURCIO G
2006-01-01
Abstract
Deninire la Charis è impresa assai ardua, giacché la si può cogliere nei suoi effetti, senza però afferrarla linguisticamente. Vivere la Grazia è esperienza mistica, intuizione teologica, interiore trasalire dello spirito. In Maritain, il concetto di grazia completa l'essenza umana, dischiude un mondo di risposte alle attese della ragione: raddrizza l'istinto primordiale, ritenuto necessario punto di partenza dell'ascesa che conduce alla contemplazione del Bene in sé, di Dio. L'intensa luminosità divina, abbagliante come quella del Sole, è visibile, dunque inconoscibile, all'occhio fisico, ma sperimentabile con lo sguardo interiore della fede. La luce di Dio diventa oscurità, mistero a cui ci si dispone aspettando lo schiudersi del dono; la grazia è anelito di letizia, da condividere, e come tale implica la reciprocità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.