In una società in cui vi è un uso diffuso delle tecnologie risulta essenziale progettare percorsi formativi ed educativi nell’ottica di uno sviluppo sostenibile, tenendo conto anche dell’elemento digitale. A tal proposito, nell’Agenda 2030, un programma d’azione sottoscritto dall’ONU nel 2015 e finalizzato alla prosperità del pianeta, emerge la presa in carico da parte delle istituzioni accademiche di “garantire entro il 2030 ad ogni donna e uomo un accesso equo ad un’istruzione tecnica, professionale e terziaria – anche universitaria – che sia economicamente vantaggiosa e di qualità” (ONU, 2015, p.17). È necessario, dunque, puntare su un miglioramento e arricchimento delle pratiche di insegnamento in modo da realizzare un apprendimento efficace degli studenti. Per questo motivo, l’Unesco (2012) ha sottolineato l’importanza dell’utilizzo delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione per la promozione professionale di futuri docenti maggiormente competenti. In questo contesto si inserisce il digital storytelling (DST), una metodologia che utilizza la narrazione come mezzo principale per spiegare e dar voce agli eventi della realtà, combinando tecniche di scrittura narrativa tradizionali con elementi multimediali, finalizzati alla produzione di brevi video digitali (McGee, 2015). La produzione di un artefatto multimediale, infatti, innesca un processo riflessivo motivante, inducendo gli studenti ad apprendere nuove tecniche e acquisire nuove competenze. In questa direzione verrà presentata l’esperienza di laboratorio di Educazione Ambientale, condotta all’interno del corso di Laurea di Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Bari durante l’a.a. 2021-22, in cui è stata applicata la metodologia del DST con l’obiettivo di coinvolgere gli studenti nella scoperta del proprio territorio, mediante la produzione di narrazioni digitali condivise (Petrucco & De Rossi, 2009).

Il digital storytelling: applicazione di una metodologia innovativa per la formazione dei futuri insegnanti

Fiore I
2024-01-01

Abstract

In una società in cui vi è un uso diffuso delle tecnologie risulta essenziale progettare percorsi formativi ed educativi nell’ottica di uno sviluppo sostenibile, tenendo conto anche dell’elemento digitale. A tal proposito, nell’Agenda 2030, un programma d’azione sottoscritto dall’ONU nel 2015 e finalizzato alla prosperità del pianeta, emerge la presa in carico da parte delle istituzioni accademiche di “garantire entro il 2030 ad ogni donna e uomo un accesso equo ad un’istruzione tecnica, professionale e terziaria – anche universitaria – che sia economicamente vantaggiosa e di qualità” (ONU, 2015, p.17). È necessario, dunque, puntare su un miglioramento e arricchimento delle pratiche di insegnamento in modo da realizzare un apprendimento efficace degli studenti. Per questo motivo, l’Unesco (2012) ha sottolineato l’importanza dell’utilizzo delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione per la promozione professionale di futuri docenti maggiormente competenti. In questo contesto si inserisce il digital storytelling (DST), una metodologia che utilizza la narrazione come mezzo principale per spiegare e dar voce agli eventi della realtà, combinando tecniche di scrittura narrativa tradizionali con elementi multimediali, finalizzati alla produzione di brevi video digitali (McGee, 2015). La produzione di un artefatto multimediale, infatti, innesca un processo riflessivo motivante, inducendo gli studenti ad apprendere nuove tecniche e acquisire nuove competenze. In questa direzione verrà presentata l’esperienza di laboratorio di Educazione Ambientale, condotta all’interno del corso di Laurea di Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Bari durante l’a.a. 2021-22, in cui è stata applicata la metodologia del DST con l’obiettivo di coinvolgere gli studenti nella scoperta del proprio territorio, mediante la produzione di narrazioni digitali condivise (Petrucco & De Rossi, 2009).
2024
979-12-5568-063-5
racconto digitale
università
formazione
educazione ambientale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12607/57875
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