Il paradigma della sostenibilità spiega i limiti dello sviluppo ed individua i mezzi economici, ecologici e politici da utilizzare per evitare che le future generazioni si trovino di fronte a risorse minori rispetto ad oggi. Esso, però, è insufficiente in quelle situazioni di incertezza nelle quali il sistema di riferimento può modificarsi anche all’improvviso. Si è quindi diffuso il paradigma della resilienza, più avanzato perché capace di spiegare la gestione di cambiamenti inattesi, di fronteggiare processi evolutivi ed adattativi e di ridurre le possibilità che il sistema di riferimento collassi (Galderisi 2011). Anche i processi di recupero urbano hanno necessità di trasformarsi in azioni di significato più ampio, capaci di incidere sul peso complessivo dei sistemi urbani. In questo senso il concetto di rigenerazione urbana è l’evoluzione di un processo pluridecennale iniziato con il recupero e proseguito con gli strumenti di riqualificazione urbana (Mazzeo 1998). Gli sviluppi più recenti dell’intervento sulla città inseriscono nel sistema di azioni una specifica attenzione al bilancio ambientale dell’operazione e all’adattamento dell’intervento alle mutate caratteristiche urbane. Nell’analisi di tale processo, inoltre, è necessario considerare anche il bilancio in termini di costi monetari e sociali. La città è un sistema caratterizzato da elevati costi di insediamento derivanti dai carichi che in essa agiscono; sorge la necessità che tali carichi siano bilanciati da azioni che ne alleggeriscano il peso complessivo. Le azioni di rigenerazione possono rivelarsi una delle risposte più convincenti alle problematiche connesse alla crescita esponenziale dei sistemi urbani in quanto, almeno tendenzialmente, assicurano migliori risultati complessivi in termini di bilancio sociale, economico ed ambientale ed in quanto si fondano su specifici aspetti di sostenibilità ecologica e di resilienza adattativa. Ciò, però, non basta. Per trasformare le potenzialità insite in queste nuove tipologie di intervento in effettive ricadute sui sistemi urbani è necessario l’aiuto di strumenti capaci, da un lato, di quantificare il contenuto di resilienza degli interventi e, dall’altra, di estendere tale valutazione anche a livello urbano pervenendo alla formalizzazione di una certificazione per le città (uno urban labeling) al pari di quelle esistenti per gli edifici.
Valutare la rigenerazione urbana: verso una certificazione di resilienza per le città
MAZZEO G
2013-01-01
Abstract
Il paradigma della sostenibilità spiega i limiti dello sviluppo ed individua i mezzi economici, ecologici e politici da utilizzare per evitare che le future generazioni si trovino di fronte a risorse minori rispetto ad oggi. Esso, però, è insufficiente in quelle situazioni di incertezza nelle quali il sistema di riferimento può modificarsi anche all’improvviso. Si è quindi diffuso il paradigma della resilienza, più avanzato perché capace di spiegare la gestione di cambiamenti inattesi, di fronteggiare processi evolutivi ed adattativi e di ridurre le possibilità che il sistema di riferimento collassi (Galderisi 2011). Anche i processi di recupero urbano hanno necessità di trasformarsi in azioni di significato più ampio, capaci di incidere sul peso complessivo dei sistemi urbani. In questo senso il concetto di rigenerazione urbana è l’evoluzione di un processo pluridecennale iniziato con il recupero e proseguito con gli strumenti di riqualificazione urbana (Mazzeo 1998). Gli sviluppi più recenti dell’intervento sulla città inseriscono nel sistema di azioni una specifica attenzione al bilancio ambientale dell’operazione e all’adattamento dell’intervento alle mutate caratteristiche urbane. Nell’analisi di tale processo, inoltre, è necessario considerare anche il bilancio in termini di costi monetari e sociali. La città è un sistema caratterizzato da elevati costi di insediamento derivanti dai carichi che in essa agiscono; sorge la necessità che tali carichi siano bilanciati da azioni che ne alleggeriscano il peso complessivo. Le azioni di rigenerazione possono rivelarsi una delle risposte più convincenti alle problematiche connesse alla crescita esponenziale dei sistemi urbani in quanto, almeno tendenzialmente, assicurano migliori risultati complessivi in termini di bilancio sociale, economico ed ambientale ed in quanto si fondano su specifici aspetti di sostenibilità ecologica e di resilienza adattativa. Ciò, però, non basta. Per trasformare le potenzialità insite in queste nuove tipologie di intervento in effettive ricadute sui sistemi urbani è necessario l’aiuto di strumenti capaci, da un lato, di quantificare il contenuto di resilienza degli interventi e, dall’altra, di estendere tale valutazione anche a livello urbano pervenendo alla formalizzazione di una certificazione per le città (uno urban labeling) al pari di quelle esistenti per gli edifici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.