Prodotti a chilometro zero e a filiera corta: la valorizzazione della “variabile ambiente” nel mercato concorrenziale. Nota a Corte costituzionale, sent. n. 31/2021

With sentence no. 31 of 2021 the Constitutional Court rules on the con- stitutional legitimacy of a regional law that dictates a favorable discipline for operators who produce and market zero kilometer and short chain products within the regional territory. In particular, the Court specifies that the qualifi- cation of this type of product is based exclusively on the distance in kilometers between the place of production and the place of consumption. It follows that the regional legislator is precluded from establishing reward criteria for the award of services to food producers who operate within the regional territory. In fact, these criteria cause unfair damage to the operators who market similar products outside the regional territory, but who may come from areas that are at an equal or shorter distance from the place of consumption. In fact, the Constitutional Court clarifies that a regional law that unreasonably favors en- trepreneurs from its own territory alters competition, thus regulating a matter of State competence, in open violation of Articles 117 and 120 of the Italian Constitution, as well as the European regulations on the free circulation of products.

Con la sentenza n. 31 del 2021 la Corte costituzionale si pronuncia in merito alla compatibilità costituzionale di una normativa regionale che detta una disci- plina di favore per gli operatori che producono e commercializzano prodotti a chilometro zero e a filiera corta all’interno dei confini amministrativi regio- nali. In particolare la Corte precisa che la qualificazione di siffatta tipologia di prodotti si basa sulla sola distanza chilometrica tra il luogo di produzione e quello di consumazione. Ne consegue che al legislatore regionale è preclusa la possibilità di stabilire criteri premiali di affidamento dei servizi ai produttori di alimenti all’interno del proprio territorio, a discapito di quegli operatori che commercializzano prodotti con caratteristiche analoghe al di fuori del territorio regionale interessato, ma che ben possono provenire da aree che si trovano a distanza uguale o minore dal luogo di consumo. Infatti, il Giudice delle leggi chiarisce che una legge regionale che favorisca irragionevolmente gli impren- ditori provenienti dai propri territori altera la concorrenza, sconfinando per- tanto in un ambito di competenza statale, in aperta violazione degli artt. 117 e 120 cost., nonché della disciplina europea in materia di libera circolazione dei prodotti.