Il fenomeno migratorio non deve essere considerato una risorsa estrema dettata dalla povertà e dalla complicata congiuntura, quanto piuttosto una componente strutturale dell’economia e della società. La decisione di partire sembra diffondersi come una sorta di “febbre contagiosa”. Tra i luoghi d’origine e di arrivo si mantiene nel tempo un flusso di persone a doppio senso di marcia, composto da rimpatri e nuove partenze, ma anche un costante flusso di informazioni epistolari e di denari: ci si scambiano informazioni sulle condizioni di vita e sulle prospettive lavorative, si danno descrizioni di luoghi e di opportunità. Tutto avviene all’interno di una rete familiare ed amicale; l’identità dei migranti è infatti un’identità ‘paesana’ prima ancora che nazionale.
Un messinese con Pizarro alla conquista del Perù
GUGLIUZZO C
2012-01-01
Abstract
Il fenomeno migratorio non deve essere considerato una risorsa estrema dettata dalla povertà e dalla complicata congiuntura, quanto piuttosto una componente strutturale dell’economia e della società. La decisione di partire sembra diffondersi come una sorta di “febbre contagiosa”. Tra i luoghi d’origine e di arrivo si mantiene nel tempo un flusso di persone a doppio senso di marcia, composto da rimpatri e nuove partenze, ma anche un costante flusso di informazioni epistolari e di denari: ci si scambiano informazioni sulle condizioni di vita e sulle prospettive lavorative, si danno descrizioni di luoghi e di opportunità. Tutto avviene all’interno di una rete familiare ed amicale; l’identità dei migranti è infatti un’identità ‘paesana’ prima ancora che nazionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.