L’ipotesi di lavoro che segue fa riferimento alla necessità e capacità nel breve e nel lungo periodo di ri-affrontare i nodi problematici presenti nel Mezzogiorno, anche e soprattutto in riferimento al nuovo scenario con il quale dovremo confrontarci dopo l’attuale fase di emergenza pandemica. Risulta opportuno non solo arrestare il fenomeno dello spopolamento e delle aree interne, ma soprattutto di non farle passare più come un problema ma presentarli come opportunità di sviluppo territoriale. La ripresa demografica e il ri-utilizzo del territorio sono le precondizioni, assieme a specifici progetti mirati, per arginare e invertire il dissesto idro-geologico e, di conseguenza, il degrado del capitale culturale e paesaggistico. Questo significa dare concrete opportunità alle comunità che vivono in questi territori affinchè continuino ad abitarle programmando interventi in termini di conservazione e mantenimento delle attività, di modernizzazione delle infrastrutture, con particolare riferimento alla viabilità secondaria diffusamente trascurata, di potenziamento delle infrastrutture digitali e di riproposta di servizi per un miglioramento della qualità della vita. In questo contesto è necessario rilanciare gli strumenti di rigenerazione urbana e ambientale, che rispondono più di altri in maniera appropriata alla possibilità di risoluzione dei problemi, accedendo ad una nozione più ampia di degrado comprensiva del degrado fisico e di quello immateriale e pongono al centro dell’insediamento urbanistico il diritto dei cittadini alla qualità della vita, declinata nei suoi vari aspetti: geografici, urbani, sociali, economici e ambientali. Tali strumenti promuovono un insieme coordinato di interventi che includono: la conservazione, recupero e ristrutturazione edilizia ed urbanistica; la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici; il riuso del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente favorendo l’inserimento di attività turistiche, culturali e verde pubblico. La elaborazione di una strategia regionale per la tutela e la valorizzazione dei centri storici in Calabria, per arrestare lo spopolamento delle comunità, rappresenta l’obiettivo del lavoro di ricerca.
I territori marginali in Calabria. Una possibile connessione in una dimensione di area vasta
Verardi F
2022-01-01
Abstract
L’ipotesi di lavoro che segue fa riferimento alla necessità e capacità nel breve e nel lungo periodo di ri-affrontare i nodi problematici presenti nel Mezzogiorno, anche e soprattutto in riferimento al nuovo scenario con il quale dovremo confrontarci dopo l’attuale fase di emergenza pandemica. Risulta opportuno non solo arrestare il fenomeno dello spopolamento e delle aree interne, ma soprattutto di non farle passare più come un problema ma presentarli come opportunità di sviluppo territoriale. La ripresa demografica e il ri-utilizzo del territorio sono le precondizioni, assieme a specifici progetti mirati, per arginare e invertire il dissesto idro-geologico e, di conseguenza, il degrado del capitale culturale e paesaggistico. Questo significa dare concrete opportunità alle comunità che vivono in questi territori affinchè continuino ad abitarle programmando interventi in termini di conservazione e mantenimento delle attività, di modernizzazione delle infrastrutture, con particolare riferimento alla viabilità secondaria diffusamente trascurata, di potenziamento delle infrastrutture digitali e di riproposta di servizi per un miglioramento della qualità della vita. In questo contesto è necessario rilanciare gli strumenti di rigenerazione urbana e ambientale, che rispondono più di altri in maniera appropriata alla possibilità di risoluzione dei problemi, accedendo ad una nozione più ampia di degrado comprensiva del degrado fisico e di quello immateriale e pongono al centro dell’insediamento urbanistico il diritto dei cittadini alla qualità della vita, declinata nei suoi vari aspetti: geografici, urbani, sociali, economici e ambientali. Tali strumenti promuovono un insieme coordinato di interventi che includono: la conservazione, recupero e ristrutturazione edilizia ed urbanistica; la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici; il riuso del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente favorendo l’inserimento di attività turistiche, culturali e verde pubblico. La elaborazione di una strategia regionale per la tutela e la valorizzazione dei centri storici in Calabria, per arrestare lo spopolamento delle comunità, rappresenta l’obiettivo del lavoro di ricerca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.