Neuroenhancements: evolution e perspectives

The word “neuroenhancement” indicates the strengthening of those fundamental processes and activities that are considered essential for a normal functioning, such as: memory, attention, problem solving, deductive skills, and so on. With the increasing development of neuroscience, it was believed that a change would come: thanks to the opportunity of observing the brain in vivo, it seemed possible to improve the cognitive functions of human beings. The main pursued changes were basically two: a) the modifications/additions brought by the use of technology could be implanted or stimulated directly in a person’s brain; b) there is a strong will to make those enhancements available to every able-bodied person. Nevertheless, the results shown by the research contradicted the expectations. The pharmacological research is considered suspended, and the effects of the most efficient neuroscientific techniques, as the transcranial magnetic stimulation (TMS), last briefly. Moreover, even moral neuroenhancements, which aim to increase pro- social attitudes and thoughts, are standstill and more and more discussed by neuroscience, philosophy and pedagogy. Despite those findings, the distribution of these means, most importantly the pharmacological ones, continues growing, and it moreover has a great impact on scholastic literature and practice, contexts in which it is possible to observe their first application and consequences.

La parola neuroenhancement indica il potenziamento di quei processi e attività mentali fondamentali per un funzionamento considerato normale: memoria, attenzione, problem solving, capacità deduttive e così via. Con l’avvento delle neuroscienze si è creduto di arrivare ad una svolta: osservando il cervello in vivo, sembrava possibile potenziare più efficacemente le facoltà cognitive dell’animale uomo. Due i principali cambiamenti apportati: a) le modifiche/aggiunte apportate dalla tecnologia sarebbero impiantate o sollecitate nel cervello di un individuo; b) si vorrebbe che questi miglioramenti fossero disponibili anche per soggetti normodotati. Lo stato della ricerca non è però roseo come era stato auspicato. La ricerca farmacologica può considerarsi bloccata e le tecniche considerate più promettenti, come la stimolazione magnetica transcranica (TMS), hanno risultati di breve durata. Anche i tentativi di potenziamento morale inoltre, ovvero quelli che mirano a stimolare le capacità pro- sociali, sono in uno stato di stasi e ancor di più al centro di dibattito scientifico, filosofico e pedagogico. L’utilizzo di questi mezzi però, soprattutto di quelli farmacologici, continua ad aumentare ed ha avuto un grande impatto sulla letteratura e sulla pratica scolastica, ambito in cui in concreto si sono potute osservare le prime applicazioni e conseguenze dell’uso degli stessi.