Nella decisione in commento viene affrontato il tema dell’attribuzione del prenome al neonato ed, in particolare, la possibilità da parte dei genitori di conferire l’appellativo Andrea Sara ad una persona di sesso femminile. L’A., dopo aver posto mente all’ampio ventaglio delle fonti normative concernenti natura, regole e limiti di attribuzione del nome, giunge ad osservare lo scenario ermeneutico prospettato nelle applicazioni giurisprudenziali. In particolare, nel presente commento si esaminano gli indirizzi ermeneutici distinguendoli su due piani concettuali differenti: per gli uni, Andrea è di genere maschile benché, al fine di evitare il fenomeno di risibilità dell’onomastico o di porre a repentaglio la certezza dei rapporti giuridici, si potrebbe ovviare a tali problematiche con l’aggiunta di un secondo elemento onomastico identificativo del sesso del neonato; per gli altri invece bisognerà posporre il nome Andrea ad un altro onomastico del genere sessuale corrispondente alla fanciulla. L’A. analizza, infine, il dato statistico valore dal quale risulterà possibile valutare la diffusione dell’appellativo Andrea nei riguardi del gentil sesso ed appurare, altresì, il progressivo consolidarsi di una nuova prassi e la contestuale evoluzione della tradizione onomastica italiana.
Andrea o non Andrea? Questo è il dilemma
BARDARO L
2011-01-01
Abstract
Nella decisione in commento viene affrontato il tema dell’attribuzione del prenome al neonato ed, in particolare, la possibilità da parte dei genitori di conferire l’appellativo Andrea Sara ad una persona di sesso femminile. L’A., dopo aver posto mente all’ampio ventaglio delle fonti normative concernenti natura, regole e limiti di attribuzione del nome, giunge ad osservare lo scenario ermeneutico prospettato nelle applicazioni giurisprudenziali. In particolare, nel presente commento si esaminano gli indirizzi ermeneutici distinguendoli su due piani concettuali differenti: per gli uni, Andrea è di genere maschile benché, al fine di evitare il fenomeno di risibilità dell’onomastico o di porre a repentaglio la certezza dei rapporti giuridici, si potrebbe ovviare a tali problematiche con l’aggiunta di un secondo elemento onomastico identificativo del sesso del neonato; per gli altri invece bisognerà posporre il nome Andrea ad un altro onomastico del genere sessuale corrispondente alla fanciulla. L’A. analizza, infine, il dato statistico valore dal quale risulterà possibile valutare la diffusione dell’appellativo Andrea nei riguardi del gentil sesso ed appurare, altresì, il progressivo consolidarsi di una nuova prassi e la contestuale evoluzione della tradizione onomastica italiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.