L’articolo analizza le fattispecie associative di cui agli artt. 416 e 416 bis c.p. e l’applicabilità a queste ultime della disciplina del concorso esterno ex art. 110 c.p. Viene dato particolare rilievo ai profili problematici di tali istituti, ponendo l’accento sulle incertezze interpretative connesse alla loro scarsa determinatezza. Partendo da tale analisi critica, il lavoro si focalizza sulle distorsioni che l’introduzione (ex art. 24 ter) di tali fattispecie nel catalogo dei reati presupposto ha determinato sulla disciplina di cui al d.lgs. 231/2001, distinguendo l’ipotesi dell’ente totalmente illecito da quella dell’ente lecito «contaminato» da una cellula criminosa. Una volta evidenziate in particolare le difficoltà di adottare un Modello idoneo a prevenire i reati associativi, ci si sofferma sui gravosi suggerimenti forniti in proposito dal «Codice Vigna».
REATI ASSOCIATIVI E RESPONSABILITÀ DEGLI ENTI: PROFILI DOGMATICI E QUESTIONI APPLICATIVE
GUERINI, TOMMASO
2013-01-01
Abstract
L’articolo analizza le fattispecie associative di cui agli artt. 416 e 416 bis c.p. e l’applicabilità a queste ultime della disciplina del concorso esterno ex art. 110 c.p. Viene dato particolare rilievo ai profili problematici di tali istituti, ponendo l’accento sulle incertezze interpretative connesse alla loro scarsa determinatezza. Partendo da tale analisi critica, il lavoro si focalizza sulle distorsioni che l’introduzione (ex art. 24 ter) di tali fattispecie nel catalogo dei reati presupposto ha determinato sulla disciplina di cui al d.lgs. 231/2001, distinguendo l’ipotesi dell’ente totalmente illecito da quella dell’ente lecito «contaminato» da una cellula criminosa. Una volta evidenziate in particolare le difficoltà di adottare un Modello idoneo a prevenire i reati associativi, ci si sofferma sui gravosi suggerimenti forniti in proposito dal «Codice Vigna».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.