Il lavoro presenta il risultato di alcuni studi riguardanti la prevalenza dell’indebolimento della funzione uditiva, i suoi effetti, il limite del possesso e dell’uso di protesi acustiche nonché i loro benefici e i costi che tale deficit comporta alla società. La ricerca studia l’evoluzione del mercato delle protesi acustiche e le prospettive per il futuro. Attualmente, circa il 22% della popolazione europea ha un deficit dell’udito. La prevalenza di tale deficit tende ad aumentare come l’età media della popolazione; si stima, pertanto, che nell’arco dei prossimi 20 anni ci saranno circa 100 milioni di soggetti in Europa con problemi di udito. Ciononostante è sconcertante notare come, pur considerando la tecnologia delle protesi sempre più avanzata, siano ancora pochi gli apparecchi posseduti e utilizzati. Eppure, i benefici degli apparecchi uditivi sono stati valutati in diversi studi nel corso degli anni, ed è stato dimostrato come essi possano migliorare la qualità di vita dei soggetti ipoacusici. In conclusione, si propone all’industria delle protesi acustiche di promuovere maggiormente i risultati di tali studi sia ai soggetti deboli di udito, sia alla pubblica comunità, sia agli specialisti. Infatti, tralasciando i costi per la società che potrebbero essere ridotti da un’appropriata prescrizione e dal maggior uso di protesi (per un maggiore inserimento sociale degli ipoacusici), è sconcertante verificare che così tante persone affette da deficit dell’udito non traggano vantaggio dai miglioramenti che le protesi offrono al loro stile di vita.
Analisi dei costi sociali e delle prospettive di mercato nel settore della protesizzazione acustica
D'ANGELO E;
2010-01-01
Abstract
Il lavoro presenta il risultato di alcuni studi riguardanti la prevalenza dell’indebolimento della funzione uditiva, i suoi effetti, il limite del possesso e dell’uso di protesi acustiche nonché i loro benefici e i costi che tale deficit comporta alla società. La ricerca studia l’evoluzione del mercato delle protesi acustiche e le prospettive per il futuro. Attualmente, circa il 22% della popolazione europea ha un deficit dell’udito. La prevalenza di tale deficit tende ad aumentare come l’età media della popolazione; si stima, pertanto, che nell’arco dei prossimi 20 anni ci saranno circa 100 milioni di soggetti in Europa con problemi di udito. Ciononostante è sconcertante notare come, pur considerando la tecnologia delle protesi sempre più avanzata, siano ancora pochi gli apparecchi posseduti e utilizzati. Eppure, i benefici degli apparecchi uditivi sono stati valutati in diversi studi nel corso degli anni, ed è stato dimostrato come essi possano migliorare la qualità di vita dei soggetti ipoacusici. In conclusione, si propone all’industria delle protesi acustiche di promuovere maggiormente i risultati di tali studi sia ai soggetti deboli di udito, sia alla pubblica comunità, sia agli specialisti. Infatti, tralasciando i costi per la società che potrebbero essere ridotti da un’appropriata prescrizione e dal maggior uso di protesi (per un maggiore inserimento sociale degli ipoacusici), è sconcertante verificare che così tante persone affette da deficit dell’udito non traggano vantaggio dai miglioramenti che le protesi offrono al loro stile di vita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.