Il contributo esplora il valore delle pratiche narrative come strumento di rigenerazione comunitaria e di riattivazione del legame tra abitanti e territorio, presentando il caso del laboratorio “Un paese ci vuole”, realizzato a Leverano (Lecce) nel 2021. Attraverso metodologie qualitative e partecipative, il progetto ha promosso la raccolta di narrazioni biografiche e collettive poi tradotte in una “drammaturgia sul campo” e diffuse tramite podcast, con l’obiettivo di restituire una voce corale al paese dopo la frammentazione sociale indotta dalla pandemia. La dimensione laboratoriale e performativa del teatro sociale diventa, in questo contesto, un dispositivo di placemaking capace di trasformare la memoria in azione creativa e di stimolare processi di patrimonializzazione dal basso. L’esperienza mostra come la tecnologia digitale possa amplificare la portata partecipativa della narrazione territoriale, sostenendo la costruzione di un’identità condivisa e di un senso rinnovato di appartenenza.
“Un paese ci vuole". Un laboratorio narrativo per la comunità leveranese
	
	
	
		
		
		
		
		
	
	
	
	
	
	
	
	
		
		
		
		
		
			
			
			
		
		
		
		
			
			
				
				
					
					
					
					
						
							
						
						
					
				
				
				
				
				
				
				
				
				
				
				
			
			
		
			
			
				
				
					
					
					
					
						
						
							
							
						
					
				
				
				
				
				
				
				
				
				
				
				
			
			
		
		
		
		
	
Patrizia MIGGIANO
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			2023-01-01
Abstract
Il contributo esplora il valore delle pratiche narrative come strumento di rigenerazione comunitaria e di riattivazione del legame tra abitanti e territorio, presentando il caso del laboratorio “Un paese ci vuole”, realizzato a Leverano (Lecce) nel 2021. Attraverso metodologie qualitative e partecipative, il progetto ha promosso la raccolta di narrazioni biografiche e collettive poi tradotte in una “drammaturgia sul campo” e diffuse tramite podcast, con l’obiettivo di restituire una voce corale al paese dopo la frammentazione sociale indotta dalla pandemia. La dimensione laboratoriale e performativa del teatro sociale diventa, in questo contesto, un dispositivo di placemaking capace di trasformare la memoria in azione creativa e di stimolare processi di patrimonializzazione dal basso. L’esperienza mostra come la tecnologia digitale possa amplificare la portata partecipativa della narrazione territoriale, sostenendo la costruzione di un’identità condivisa e di un senso rinnovato di appartenenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
