A viva voce: genealogie della narrazione educativa

The paper aims to demonstrate the importance of reading aloud in early childhood development. It explores a range of aspects—cognitive, linguistic, emotional, social, symbolic-cultural, and, most notably, relational. Foundational pedagogical literature, together with recent neuroscientific findings, underscores the need to support the early formation of an ontologically relational Self through narrative-oriented methodological choices. A central focus of this reflection is the narrative voice, whether it belongs to a parent, an early childhood educator, or another significant adult. In all cases, the reader's voice becomes a medium of relational and emotional closeness, offering containment and reassurance. It serves as a vehicle for psycho-symbolic meaning-making that supports developmental growth and identity formation in young children.

Il contributo intende dimostrare l’importanza della lettura ad alta voce nello sviluppo dell’infanzia. Le componenti considerate spaziano da quella cognitiva a quella linguistica, emotiva, sociale, simbolico-culturale e, in specie, quella relazionale. Tanto i capisaldi della letteratura pedagogica quanto le recenti evidenze neuroscientifiche sostengono la necessità di avviare precocemente i processi di costruzione di un Sé ontologicamente relazionale, attraverso opportune scelte metodologiche di orientamento narrativo. Un punto focale dell’attuale riflessione è rappresentato dalla voce narrante, che può essere quella di un genitore, di un educatore dei servizi per l’infanzia o di un altro adulto significativo. In ogni caso, la voce di chi legge e racconta diviene medium di relazione e prossimità emotiva, contenimento e rassicurazione, veicolo di psico-simbolizzazione funzionale allo sviluppo evolutivo e alla crescita identitaria dei bambini e delle bambine.