Le comunicazioni digitali hanno negli ultimi vent’anni cambiato i nostri tradizionali campi della ricerca educativa, che diventano pressoché impossibili da delimitare; hanno modificato le modalità di accesso al campo e le relazioni tra i ricercatori e i loro interlocutori. Ma hanno cambiato anche il modo di cercare e reperire informazioni, scoprire per caso e attribuire valore a queste scoperte casuali (serendipità). In questo saggio si affronta il rapporto tra i ricercatori della cultura educativa, la loro produzione intellettuale e scientifica e, in termini di ideazione ed elaborazione, l’uso delle nuove tecnologie, chiedendosi che ruolo esse giocano nella tensione tra distanziamento critico e identificazione empatica e con quali conseguenze per la rappresentazione, lo studio e la comprensione delle dinamiche educative in atto e in potenza. Dall’altro canto ci si chiede se abbia ancora senso invocare una “cultura educativa lenta” come se essa fosse necessariamente curvata su una maggiore serendipità solo perché dispone di maggior tempo.
La serendipità nella ricerca educativa e nell’epoca digitale
Angela Arsena
2023-01-01
Abstract
Le comunicazioni digitali hanno negli ultimi vent’anni cambiato i nostri tradizionali campi della ricerca educativa, che diventano pressoché impossibili da delimitare; hanno modificato le modalità di accesso al campo e le relazioni tra i ricercatori e i loro interlocutori. Ma hanno cambiato anche il modo di cercare e reperire informazioni, scoprire per caso e attribuire valore a queste scoperte casuali (serendipità). In questo saggio si affronta il rapporto tra i ricercatori della cultura educativa, la loro produzione intellettuale e scientifica e, in termini di ideazione ed elaborazione, l’uso delle nuove tecnologie, chiedendosi che ruolo esse giocano nella tensione tra distanziamento critico e identificazione empatica e con quali conseguenze per la rappresentazione, lo studio e la comprensione delle dinamiche educative in atto e in potenza. Dall’altro canto ci si chiede se abbia ancora senso invocare una “cultura educativa lenta” come se essa fosse necessariamente curvata su una maggiore serendipità solo perché dispone di maggior tempo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.