Promuovere una postura riflessiva inclusiva nella formazione dei futuri docenti specializzati per il sostegno mediante il teatro forum

In an international context where inclusion is a firmly recognized priority, it becomes essential that all teachers are adequately trained. Only through a scientifically grounded and sustained commitment can authentic inclusion as a pathway in progress be guaranteed, making education a truly universal right and a tool for equity and social justice. This approach is capable of identifying different conditions of need beyond sterile categories and organizing didactic-pedagogical responses for the emancipation of the person. To achieve this, a training of future teachers, and in our case, of future special needs teachers, from a transformative and criticalemancipatory perspective appears crucial. In order to promote an inclusive reflexive posture, we chose to carry out an exploratory study conducted over the course of a year with future special needs teachers who participated in the Theatre of the Oppressed workshops. The study sought to explore and bring out the experience of the participants involved, so as to activate a path capable of reconfiguring identity plan, cognitive and professional through reflexivity. Experience, not only the final product, can be traced back to an emancipatory, hermeneutic, phenomenological perspective. The 'use of Theatre of the Oppressed urged participants to question and reflect on the ordinary, to make explicit the implicit, to question what has already been given in order to discover new frames that will orient new ways of acting. And what is this if not an inclusive gaze that invites specialist support teachers to empower and emancipate to promote in a real and realistic way the 'inclusion as facilitators of the life project of all pupils?

In un contesto internazionale in cui l’inclusione è una priorità riconosciuta fermamente, diviene essenziale che tutti i docenti siano adeguatamente formati. Solo attraverso un impegno scientificamente fondato e costante si può garantire un’autentica inclusione come percorso in progress, che fa dell’istruzione un diritto effettivamente universale e uno strumento di equità e giustizia sociale. Questo approccio è capace di individuare le differenti condizioni di bisogno al di là di sterili categorie e organizzare risposte didattico- pedagogiche per l’emancipazione della persona. Per realizzare ciò appare cruciale una formazione dei futuri docenti, e nel nostro caso, dei futuri docenti specializzati per il sostegno, in ottica trasformativa e critico-emancipativa. Al fine di promuovere una postura riflessiva inclusiva si è scelto di realizzare uno studio esplorativo condotto nell’arco di un anno coni con i futuri docenti specializzati per il sostengo che hanno partecipato ai laboratori di Teatro dell’Oppresso. Lo studio ha cercato di esplorare e far emergere il vissuto dei partecipanti coinvolti, così da attivare un percorso capace di riconfigurare piano identitario, conoscitivo e professionale attraverso la riflessività. processo esperienziale, non soltanto il prodotto finale, può essere ricondotto ad una prospettiva di tipo emancipativo, ermeneutico, fenomenologico. L’utilizzo del Teatro dell’Oppresso ha sollecitato i partecipanti ad interrogare e a riflettere sull’ordinario, a rendere esplicito l’implicito, a mettere in discussione ciò che già dato per scoprire cornici nuove che orienteranno nuovi modi di agire. E cosa è questo se non uno sguardo inclusivo che invita i docenti specializzati per il sostegno ad emanciparsi e ad emancipare per promuovere in modo reale e realistico l’inclusione in quanto facilitatori del progetto di vita di tutti gli alunni?