L’apprendimento multimediale si basa sull’ottimizzazione delle informazioni presentate rispetto ai meccanismi di funzionamento dei processi mentali e cognitivi di chi apprende: lo sforzo mentale deve essere spinto verso un processo di elaborazione attiva basato su operazioni di selezione delle informazioni rilevanti, loro organizzazione in rappresentazioni mentali coerenti e integrazione con pregresse rappresentazioni. Nello specifico, le animazioni video possono essere altamente efficaci nei processi formativi se vengono rispettati i principi di instructional design – rispetto del carico cognitivo, valorizzazione dell’apprendimento attivo, allineamento rispetto agli obiettivi di apprendimento. Tra le strategie per l’insegnamento di contenuti complessi, si è soliti ricorrere ad opportuni esempi, analogie ed elementi visivi (es. immagini, disegni, infografica e video) che siano esplicativi dei concetti altrimenti difficili da far intendere. L’uso delle animazioni nella didattica dei contenuti complessi favorisce, da un lato, la partecipazione degli studenti – per via dell’adattamento ai diversi stili di apprendimento e il superamento delle barriere linguistiche, dall’altro, l’accesso ai concetti astratti (es. i legami molecolari) o invisibili (es. l’elettricità o le funzioni cellulari) attraverso le metafore visive, la scoperta di relazioni causa-effetto attraverso una narrazione sequenziale, l’accesso a scale rappresentative altrimenti impossibili da sperimentare. Dopo una breve analisi critica del costrutto di ‘contenuti complessi’, l’intervento presenta una sintesi narrativa della letteratura sull’uso delle animazioni video come supporti per l’apprendimento di contenuti complessi in contesti formali (v. scuola, università). La sintesi narrativa fa emergere che gli studi: a. sono oggi in forte incremento anche grazie allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale; b. attingono ad aree prevalentemente STEM; c. presentano esiti ambivalenti, in termini di efficacia, in ragione dell’unità di analisi considerata – positivi in riferimento all’incremento degli apprendimenti, negativi se associati al persistere dei bias.
Oltre il limite (del comprensibile). Visual media nella didattica dei contenuti complessi
Agrati L. S.;
2025-01-01
Abstract
L’apprendimento multimediale si basa sull’ottimizzazione delle informazioni presentate rispetto ai meccanismi di funzionamento dei processi mentali e cognitivi di chi apprende: lo sforzo mentale deve essere spinto verso un processo di elaborazione attiva basato su operazioni di selezione delle informazioni rilevanti, loro organizzazione in rappresentazioni mentali coerenti e integrazione con pregresse rappresentazioni. Nello specifico, le animazioni video possono essere altamente efficaci nei processi formativi se vengono rispettati i principi di instructional design – rispetto del carico cognitivo, valorizzazione dell’apprendimento attivo, allineamento rispetto agli obiettivi di apprendimento. Tra le strategie per l’insegnamento di contenuti complessi, si è soliti ricorrere ad opportuni esempi, analogie ed elementi visivi (es. immagini, disegni, infografica e video) che siano esplicativi dei concetti altrimenti difficili da far intendere. L’uso delle animazioni nella didattica dei contenuti complessi favorisce, da un lato, la partecipazione degli studenti – per via dell’adattamento ai diversi stili di apprendimento e il superamento delle barriere linguistiche, dall’altro, l’accesso ai concetti astratti (es. i legami molecolari) o invisibili (es. l’elettricità o le funzioni cellulari) attraverso le metafore visive, la scoperta di relazioni causa-effetto attraverso una narrazione sequenziale, l’accesso a scale rappresentative altrimenti impossibili da sperimentare. Dopo una breve analisi critica del costrutto di ‘contenuti complessi’, l’intervento presenta una sintesi narrativa della letteratura sull’uso delle animazioni video come supporti per l’apprendimento di contenuti complessi in contesti formali (v. scuola, università). La sintesi narrativa fa emergere che gli studi: a. sono oggi in forte incremento anche grazie allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale; b. attingono ad aree prevalentemente STEM; c. presentano esiti ambivalenti, in termini di efficacia, in ragione dell’unità di analisi considerata – positivi in riferimento all’incremento degli apprendimenti, negativi se associati al persistere dei bias.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
