Lo scorso 16 gennaio 2015, sul tema “Città sotterranea, città smart” si è svolto un seminario scientifico presso la Scuola Politecnica e delle Scienze di Base dell’Università Federico II di Napoli. L’occasione è stata la presentazione del numero 40 di Trasporti & Cultura, pubblicato con lo stesso titolo e la premiazione dei saggi selezionati per il biennale premio Trasporti & Cultura. Da sempre la città ha avuto una sua più o meno estesa parte sotterranea. I due mondi si sono incrociati e hanno contribuito a creare nuovi ruoli e nuovi significati nella struttura della città e nella sua funzionalità. Grotte e rifugi sono stati la prima casa degli antenati dell’uomo moderno; a proposito di questa scelta dell’uomo preistorico, Marshall McLuhan (citato da Zevi in “Paesaggi e città”) ha sostenuto che l’uso di un recesso roccioso è da ritenere una testimonianza della capacità dell’uomo di trasformare un involucro passivo in un processo attivo. In questo processo attivo i nostri antenati hanno mostrato grandi capacità, dando ragione agli antropologi che sostengono che l’adattabilità e il senso estetico sono innati nella specie umana e si sono manifestati sin dalle origini.

Città sotterranea, città smart: il convegno di Napoli

MAZZEO G
2015-01-01

Abstract

Lo scorso 16 gennaio 2015, sul tema “Città sotterranea, città smart” si è svolto un seminario scientifico presso la Scuola Politecnica e delle Scienze di Base dell’Università Federico II di Napoli. L’occasione è stata la presentazione del numero 40 di Trasporti & Cultura, pubblicato con lo stesso titolo e la premiazione dei saggi selezionati per il biennale premio Trasporti & Cultura. Da sempre la città ha avuto una sua più o meno estesa parte sotterranea. I due mondi si sono incrociati e hanno contribuito a creare nuovi ruoli e nuovi significati nella struttura della città e nella sua funzionalità. Grotte e rifugi sono stati la prima casa degli antenati dell’uomo moderno; a proposito di questa scelta dell’uomo preistorico, Marshall McLuhan (citato da Zevi in “Paesaggi e città”) ha sostenuto che l’uso di un recesso roccioso è da ritenere una testimonianza della capacità dell’uomo di trasformare un involucro passivo in un processo attivo. In questo processo attivo i nostri antenati hanno mostrato grandi capacità, dando ragione agli antropologi che sostengono che l’adattabilità e il senso estetico sono innati nella specie umana e si sono manifestati sin dalle origini.
2015
Città sotterranea
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12607/7653
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