Gesualdo Bufalino, ancora scrittore segreto, si cimentò con la traduzione delle “Contrerimes” di J.-P. Toulet per circa un ventennio. Si trattò di un confronto anzitutto esistenziale, prima che letterario, un lungo percorso di riflessione su quelli che diventeranno, dopo l’esordio, i temi principali della sua scrittura, la malattia e la memoria. Attraverso nuovi documenti d’archivio è possibile sia ipotizzare una datazione della traduzione, sia individuare i nessi letterari tra la poetica bufaliniana e quella di Toulet, a più voci considerato come uno dei maggiori poeti francesi di fine Ottocento.

Gesualdo Bufalino e il sortilegio di Paul-Jean Toulet

Cacciatore G
2019-01-01

Abstract

Gesualdo Bufalino, ancora scrittore segreto, si cimentò con la traduzione delle “Contrerimes” di J.-P. Toulet per circa un ventennio. Si trattò di un confronto anzitutto esistenziale, prima che letterario, un lungo percorso di riflessione su quelli che diventeranno, dopo l’esordio, i temi principali della sua scrittura, la malattia e la memoria. Attraverso nuovi documenti d’archivio è possibile sia ipotizzare una datazione della traduzione, sia individuare i nessi letterari tra la poetica bufaliniana e quella di Toulet, a più voci considerato come uno dei maggiori poeti francesi di fine Ottocento.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12607/65987
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