Attraverso l’analisi di una lettera inedita, inviata da Gesualdo Bufalino al noto critico e fondatore della rivista «Il Verri» Luciano Anceschi nel 1963, si ricostruiscono le tappe che, dalla scrittura in versi, porteranno l’autore alla scrittura in prosa. Il momento del confronto con Anceschi, infatti, costituisce uno snodo fondamentale nella carriera letteraria del giovane Bufalino che, scrittore se- greto, abbandonerà la poesia e si cimenterà con l’allestimento di una crestomazia (poi rimasta in- compiuta e sino a oggi inedita) intitolata il Libro dei Libri, prima di aprire definitivamente la strada alla grande stagione del romanzo.

La «conversione» del '63. Gesualdo Bufalino fra poesia e prosa

Cacciatore G
2020-01-01

Abstract

Attraverso l’analisi di una lettera inedita, inviata da Gesualdo Bufalino al noto critico e fondatore della rivista «Il Verri» Luciano Anceschi nel 1963, si ricostruiscono le tappe che, dalla scrittura in versi, porteranno l’autore alla scrittura in prosa. Il momento del confronto con Anceschi, infatti, costituisce uno snodo fondamentale nella carriera letteraria del giovane Bufalino che, scrittore se- greto, abbandonerà la poesia e si cimenterà con l’allestimento di una crestomazia (poi rimasta in- compiuta e sino a oggi inedita) intitolata il Libro dei Libri, prima di aprire definitivamente la strada alla grande stagione del romanzo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12607/65988
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