Il contributo vuole analizzare le diverse accezioni che il con- cetto di resilienza assume all’interno dellʼopera di Silvio D’Arzo (1920-1952). Particolare riferimento verrà fatto a un abbozzo di romanzo rimasto incompiuto intitolato Adamo Kerps, nel quale D’Arzo racconta l’occupazione del villaggio immaginario di Pi- ctaun da parte di un dittatore, chiamato Dio Kronos, e della re- sistenza organizzata dal protagonista per porre fine al suo domi- nio. Questo abbozzo inedito, emerso solo di recente dagli archi- vi darziani conservati alla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, consente di rileggere attraverso una nuova specola le altre opere del giovane scrittore, in particolare il suo capolavoro, pubblicato anch’esso postumo, Casa dʼaltri. Da sempre considerato un intel- lettuale “d’altri tempi”, avulso dalle problematiche del suo oggi, D’Arzo con la sua opera, invece, sembra affrontare in maniera pervasiva il trauma della guerra e la conseguente crisi identitaria causata dalla difficoltà di reinserimento nella società civile del dopoguerra. Tema, questo, non a caso posto al centro dell’ulti- mo romanzo cui lo scrittore stava lavorando prima della morte prematura, da lui definito «romanzo Eneide» perché rappresen- tativo della sua generazione, Nostro lunedì di Ignoto del XX secolo.
D'Arzo interprete del suo tempo
Cacciatore G
2021-01-01
Abstract
Il contributo vuole analizzare le diverse accezioni che il con- cetto di resilienza assume all’interno dellʼopera di Silvio D’Arzo (1920-1952). Particolare riferimento verrà fatto a un abbozzo di romanzo rimasto incompiuto intitolato Adamo Kerps, nel quale D’Arzo racconta l’occupazione del villaggio immaginario di Pi- ctaun da parte di un dittatore, chiamato Dio Kronos, e della re- sistenza organizzata dal protagonista per porre fine al suo domi- nio. Questo abbozzo inedito, emerso solo di recente dagli archi- vi darziani conservati alla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, consente di rileggere attraverso una nuova specola le altre opere del giovane scrittore, in particolare il suo capolavoro, pubblicato anch’esso postumo, Casa dʼaltri. Da sempre considerato un intel- lettuale “d’altri tempi”, avulso dalle problematiche del suo oggi, D’Arzo con la sua opera, invece, sembra affrontare in maniera pervasiva il trauma della guerra e la conseguente crisi identitaria causata dalla difficoltà di reinserimento nella società civile del dopoguerra. Tema, questo, non a caso posto al centro dell’ulti- mo romanzo cui lo scrittore stava lavorando prima della morte prematura, da lui definito «romanzo Eneide» perché rappresen- tativo della sua generazione, Nostro lunedì di Ignoto del XX secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
